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Alcaraz propone un cambiamento epocale per la Coppa Davis: Sinner non mancherebbe con questa formula

Carlos Alcaraz propone di cambiare la cadenza temporale della Coppa Davis, in modo da accrescerne il valore e indurre i top player come Jannik Sinner a giocarla sempre.
A cura di Paolo Fiorenza
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Carlos Alcaraz vorrebbe apportare un cambiamento epocale alla Coppa Davis, che da sempre si gioca ogni anno: secondo il tennista spagnolo (che battendo Musetti alle ATP Finals ha appena avuto la certezza di chiudere al primo posto la stagione, per la seconda volta in carriera dopo il 2022), far disputare la competizione con maggiore intervallo di tempo rispetto alla cadenza annuale farebbe solo il bene della medesima, accrescendone il valore e inducendo i giocatori di primo piano a non perdersene una. Con una formula rivisitata in tal senso, è chiaro che ad esempio Jannik Sinner difficilmente mancherebbe, così come ha deciso di fare quest'anno, con tutte le polemiche ne sono derivate.

La questione viene posta ad Alcaraz in conferenza dopo la vittoria di giovedì sera su Musetti, un risultato che ha eliminato il toscano e assicurato a Carlos il primo posto nel suo girone delle Finals (sabato affronterà in semifinale il vincente dell'incontro di stasera tra Zverev e Auger-Aliassime): "Se devo essere onesto – premette il 22enne campione di Murcia – penso che la Coppa Davis sia uno di quei tornei che non sei abituato a vivere e a giocare, perché lì giochi per il tuo Paese, giochi con i tuoi compagni di squadra. È completamente diverso. Penso che sia una delle cose più privilegiate che si possano fare nel nostro sport, rappresentare il proprio Paese".

Sinner e Musetti assieme al capitano dell’Italia Volandri dopo la vittoria della Coppa Davis 2024
Sinner e Musetti assieme al capitano dell’Italia Volandri dopo la vittoria della Coppa Davis 2024

La proposta di Alcaraz per rendere più attrattiva la Coppa Davis e indurre i migliori tennisti a giocarla

Passando all'argomento specifico, Alcaraz propone di scandire diversamente la Davis dal punto di vista temporale: "Sono d'accordo che bisogna fare qualcosa, perché penso che giocare ogni anno non sia bello come potrebbe essere se si giocasse ogni due o tre anni. Penso che se il torneo si giocasse ogni due o tre anni, l'impegno dei giocatori sarebbe ancora maggiore perché sarebbe unico, diverso. Non si può giocare ogni anno. Jannik l'ha vinta due volte, la stessa cosa Lorenzo. Non giocare è normale per loro, perché la stagione è stata così lunga. Potrebbero avere così un'altra settimana di recupero, per le vacanze, per la preparazione prestagionale, il che è comprensibile. È normale. Ma direi che devono fare qualcosa per rendere la Coppa Davis unica".

Parlavamo di cambiamento epocale: non far disputare la Coppa Davis tutti gli anni sarebbe esattamente questo. Da quando è stata istituita nel 1900 (inizialmente come sfida tra Stati Uniti e Gran Bretagna, poi via via allargata alle altre nazioni), la competizione di tennis a squadre si è giocata ogni anno, con le sole rare eccezioni dovute a eventi storici o emergenze: sono saltate solo le edizioni durante le due guerre mondiali, all'inizio del secolo scorso, e quella del 2020 a causa della pandemia di Covid.

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