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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Scandalo in pista alle Olimpiadi, uno scienziato ha manipolato il ghiaccio: “È corruzione”

È scoppiata una polemica sulle condizioni della pista di pattinaggio di velocità alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. Uno scienziato olandese fa pressioni al fine di manipolare le condizioni del ghiaccio e ottenere un vantaggio per la sua nazionale.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Svezia grida allo scandalo alle Olimpiadi invernali 2022 di Pechino. L'accusa da parte di Nils van der Poel dopo la medaglia d’oro conquistata nei 5000 metri del pattinaggio di velocità (speed skating) è davvero pesantissima. Il nuovo campione olimpico si è infatti scagliato come una furia contro il team olandese. Van der Poel ha accusato il team Orange di aver fatto pressioni al fine di manipolare il ghiaccio e ottenere condizioni più vantaggiose per i propri pattinatori.

Lo svedese punta il dito contro le manovre che tutta la nazionale dei Paesi Bassi, con la grande partecipazione attiva dello scienziato dello sport, Sander van Ginkel, avrebbe fatto nei confronti di Mark Messer, ovvero colui il quale gestisce tutto ciò che riguarda il ghiaccio nella pista di pattinaggio a Pechino. L'obiettivo dell'Olanda è quello di riuscire ad ottenere una pista molto dura, la condizione del ghiaccio preferita da tutti gli atleti Orange. “Voglio dire che ho il massimo rispetto per i pattinatori olandesi – ha tuonato Van der Poel – ma dobbiamo discutere di fair play nel nostro sport e questo è tutto meno che fair play, questa è corruzione". 

Il campione non si spiega come nessuno si renda conto che la pratica di Van Ginkel sia totalmente scorretta: "Metodi non etici per trarre vantaggi – continua – non capisco come la federazione olandese possa lasciare che questo succeda e non capisco perché vogliono che il mondo lo sappia“. Sono infatti note le dichiarazioni da parte degli stessi organi di stampa olandesi che spiegano proprio cosa faccia Van Ginkel prima che gli atleti olandesi vadano in pista a correre. Lo scienziato infatti, una volta su pista, prende un termometro dalla borsa e misura la temperatura del ghiaccio come un infermiere. A seconda dei cambiamenti, interagisce con Messer cercando di ottenere la temperatura ideale secondo i parametri della nazionale olandese. Gli Orange preferiscono una pista molto dura, altre scuole prediligono un ghiaccio più morbido.

“Più il ghiaccio è freddo, più diventa duro – avevano dichiarato – Sono abituati a scivolare e portarlo con sé nei loro allunghi. Cerco di creare condizioni il più favorevoli possibili per i nostri atleti”. Per tale motivo Van der Poel si infuria: "Questo è il più grosso scandalo nel nostro sport – dice – Abbiamo avuto casi di doping, e questo non è un caso meno serio. Hanno una persona il cui lavoro è di misurare le condizioni del ghiaccio e mettere pressione agli addetti per cambiarlo a beneficio loro“.

Van der Poel si augura che nei 10.000 di venerdì possano esserci le condizioni necessarie per correre tutti alla pari: "Sarà dura battermi e se non accade nulla di strano farò un buon tempo – ha aggiunto – Non penso che le condizioni del ghiaccio decideranno la competizione, ho molta fiducia nell'organizzazione affinché rende le cose eque per tutti". 

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