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La regina Mikaela Shiffrin torna allo sci dopo tanto dolore e la depressione

Sulle nevi finlandesi di Levi, nel suo Slalom speciale, torna alle gare la migliore sciatrice al mondo, l’americana Mikaela Shiffrin. Il suo lungo stop di dieci mesi è stato dovuto alla morte del suo amato padre Jeff. Torna la regina incontrastata delle nevi e tutti siamo felici di accoglierla di nuovo.
A cura di Jvan Sica
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La regina domani torna a fare quello per cui è nata e che, speriamo con tutto il cuore, la farà sentire di nuovo, almeno in piccola parte, felice. Mikaela Shiffrin torna allo sci, alla Coppa del Mondo e al suo slalom speciale sulle nevi finlandesi di Levi per il vero inizio della Coppa che da questo momento in poi non vedrà più stop (si spera), dopo l’antipasto di Sölden, in cui abbiamo piazzato Marta Bassino e Federica Brignone in prima e seconda posizione.

Shiffrin torna alle gare dopo dieci mesi e torna con la consapevolezza da parte di tutti di vedere una persona nuova. Esiste una Mikaela Shiffrin prima del 3 febbraio 2020 e di sicuro un’altra completamente diversa da quel giorno in avanti.

Prima Mikaela è stata forse la cosa più incredibile che si sia mai visto su una pista da sci dopo Ingemar Stenmark. Vince la sua prima gara di Coppa del mondo a 17 anni, nello slalom speciale di Åre, e da lì in poi sembra che la neve cada per vederla primeggiare in questo sport. Vince 2 ori e un argento olimpico, 7 medaglie mondiali, vince la Coppa generale per tre anni consecutivi, raggiunge 66 vittorie in Coppa a soli 25 anni.

All’inizio vince solo nelle specialità tecniche, poi inizia ad andare sul podio con continuità nel SuperG e inizia a far paura addirittura in Discesa Libera. In poche parole la Mikaela Shiffrin prima del 3 febbraio 2020 è la regina incontrastata dello sci alpino femminile ed è già pronta a diventare l’atleta con il maggior numero di vittorie in Coppa del Mondo, puntando poi chissà a quali e quanti altri traguardi.

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All’improvviso però il mondo crolla. L’amato papà Jeff ha un incidente domestico, Mikaela corre all’aeroporto di Monaco e incontra incredibilmente per caso Bode Miller, uno dei suoi miti, che ha anche lui subito un dolore inenarrabile come la morte di sua figlia, e i due si stringono senza parlare. Riesce ad arrivare all’ospedale vicino Denver ma c’è poco da fare, Jeff muore a 65 anni.

In questi lunghi mesi Mikaela Shiffrin ha spesso cercato di spiegare nelle poche interviste rilasciate e soprattutto attraverso i social media cosa fosse il padre per lei. Mentre la madre era colei che le ha sempre posto più in là il nuovo traguardo da raggiungere, fino a farla arrivare a questi livelli incredibili, il padre era l’altra anima, necessaria allo stesso modo per creare un campione di quel livello, ovvero lo spirito più scanzonato, irriverente, che non si fa schiacciare dalla pressione e dai dubbi. Lo sci è calcolo ma anche strafottenza e i due genitori della Shiffrin erano davvero perfetti per creare un modello ineguagliabile.

Senza il padre quindi Mikaela ha perso quel soffio di leggerezza che serve nel mondo e nel mondo dello sport professionistico in particolare e torna sulla pista di Levi per capire per prima cosa anche lei chi è diventata la nuova Mikaela Shiffrin.

Noi non possiamo che accoglierla come si deve con una regina dopo un lungo esilio. Inchinandoci alla sua grandezza e ammirando le sue scelte e le sue azioni. Sarà una nuova Mikaela Shiffrin, ma siamo sicuri che non sarà diversa dalla Mikaela Shiffrin che aveva il mondo dello sci in mano. C’è solo una storia da continuare a scrivere.

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