Webber duro contro la Ferrari: “Ha distrutto Vettel, gli ha tolto l’anima”
La Ferrari è stat pesantemente criticata da Mark Webber che questa volta è intervenuto a difesa di Sebastian Vettel, sotterrando per un attimo l'ascia di guerra sventolata ai tempi della Red Bull quando condividevano la medesima scuderia senza mai essersi mai amati come compagni di squadra. Il motivo è l'addio alla ‘Rossa' di Maranello da parte del campione tedesco che avrebbe avuto un pesante e negativo contraccolpo sull'attuale realtà del quattro volte campione del mondo in Formula 1 che stenta a ritrovarsi in Aston Martin.
L'uscita dal Team Ferrari per Vettel ha avuto conseguenze negative sulla propria autostima e fiducia in se stesso, afferma Webber che rivive soprattutto gli ultimi mesi di convivenza forzata tra il Cavallino Rampante e il tedesco separati in casa ben consapevoli di un divorzio annunciato e consumato tra polemiche e incomprensioni.
Le dichiarazioni dell'ex pilota australiano sono state rilasciate al sito spagnolo ‘SoyMotor' e sono state di dura accusa verso il mondo Ferrari che "ha distrutto Vettel, gli ha sottratto l'anima almeno in parte perché si vede che non ha più la totale fiducia in se stesso e nei propri mezzi". Parole forti che spingono a difesa del tedesco: "Non mi piace che la Formula 1 abbia un Sebastian scontento e triste, mi spiace vederlo così. Vorrei vederlo sorridente e motivato, tutti ne abbiamo bisogno"
Guardate Hamilton, quanti anni ha, 36? Ma corre e guida divertendosi e sembra che ne abbia ancora 30. E Sebastian? Ne ha 32 ma è come ne avesse 40. Vorei rivederlo come nel suo periodo d'oro, quando volava: anche Hamilton si stropicciava gli occhi a vedere cosa faceva in pista Seb
Per Webber il problema di fono è stato semplicemente uno: far durare troppo il matrimonio tra Sebastian Vettel e il Team di Maranello. Meglio era se si fosse arrivati ad una risoluzione del rapporto molto prima: "E' stata una situazione tossica" continua l'ex pilota di F1 "ha avvelenato gli animi perché Vettel non voleva più la Ferrari e la Ferrari non voleva più lui".
