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Quanto costa correre un’ora su una F1 in un vero GP: il processo a McLaren svela il prezzo da capogiro

I documenti del processo tra McLaren e Alex Palou rivelano il prezzo esorbitante per una singola sessione di prove libere di F1: un costo milionario che svela come i team abbiano trasformato l’obbligo imposto dalla FIA in una fonte di guadagno.
A cura di Michele Mazzeo
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Dietro la disputa legale tra la McLaren e Alex Palou, finita davanti all'Alta Corte di Londra, emerge un dettaglio che ha fatto sobbalzare il mondo del motorsport: quanto costa realmente un turno di prove libere in Formula 1. Un dato che, alla luce dei documenti depositati in tribunale, racconta una realtà molto lontana dai sogni dei giovani piloti.

I documenti processuali e le testimonianze hanno infatti mostrato come i team abbiano trasformato l'obbligo imposto dalla FIA per favorire il processo di sviluppo di un rookie in una fonte di guadagno.

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Il processo tra Palou e McLaren svela le cifre nascoste della F1

Tutto nasce dal contratto firmato nel 2022 tra Palou e la McLaren, poi disatteso dallo spagnolo per restare in IndyCar con la Chip Ganassi Racing. Da quella rottura, la scuderia britannica ha chiesto un risarcimento da 20,7 milioni di dollari, sostenendo di aver subito danni economici e reputazionali. Ma tra le voci di spesa è comparso un dettaglio inatteso: i test e le sessioni di prove libere che la McLaren aveva organizzato per il pilota catalano.

Ed è proprio da quei documenti che emerge la cifra che ha lasciato tutti di stucco: 3,5 milioni di dollari (esattamente 3 milioni di euro) per un solo pacchetto comprendente due giornate di test con vetture TPC (Testing Previous Cars, cioè monoposto con almeno due anni di età) e una partecipazione ufficiale alle FP1 del Gran Premio di Abu Dhabi 2024.

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Il caso Hirakawa e la "tariffa" per un'ora di Formula 1

A versare quella somma è stato Ryo Hirakawa, pilota ufficiale Toyota nel World Endurance Championship, che nel 2024 ha preso parte alle FP1 con la McLaren. Secondo i documenti legali, Toyota e il pilota giapponese hanno pagato oltre un milione di dollari per un solo test privato, quasi il doppio rispetto a quanto McLaren sostiene di aver speso per Palou in due sessioni simili.

Un dato che trasforma la prospettiva: ciò che era nato come un programma di crescita per giovani piloti, imposto dal regolamento FIA (ogni team deve schierare almeno due esordienti nelle FP1 per stagione), si sta rivelando una nuova fonte di entrate per le scuderie.

Durante il processo, il CEO Zak Brown ha anche ammesso che "perfino Lando Norris una volta ha dovuto pagare per le sue prime uscite in F1", prima di ottenere un contratto ufficiale nel 2019.

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La causa milionaria svela il prezzo di un sedile in una FP1

Per Palou, che nel 2022 aveva disputato una sola sessione di FP1 ad Austin, quella collaborazione avrebbe dovuto rappresentare un trampolino verso la Formula 1. Oggi è invece diventata il fulcro di una causa milionaria. Il suo team legale sostiene che la McLaren non possa chiedere rimborsi per i test, poiché questi hanno fornito al team "esattamente ciò che si aspettava: un pilota di riserva di F1 da ottobre 2022 ad agosto 2023 e l'opportunità di valutarne il potenziale su una vettura di F1".

Dietro la battaglia giudiziaria si nasconde però una verità più ampia: entrare anche solo per un'ora nel Circus della F1 è un privilegio riservato a pochissimi. Non basta il talento, servono contatti, visibilità e soprattutto un budget milionario.

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Quanto costa davvero correre in una sessione di prove libere in un vero GP di Formula 1

Considerando il caso Hirakawa come riferimento, un'uscita ufficiale nelle prove libere di un Gran Premio di F1 può costare tra i 2 e i 4 milioni di dollari, a seconda del pacchetto offerto dal team. A queste cifre vanno aggiunti i requisiti richiesti dalla FIA: 25 punti sulla superlicenza, ottenibili nei campionati minori, e ulteriori spese logistiche e tecniche.

In pratica, per pochi giri in pista, un pilota può arrivare a spendere l'equivalente del budget annuale di un team di Formula 2.

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Il lato nascosto della F1: l'obbligo imposto dalla FIA diventa un modo per fare cassa

L'immagine patinata della Formula 1, fatta di glamour e tecnologia, nasconde dunque un meccanismo che premia chi può permettersi di pagare per un posto anche solo provvisorio. Le prove libere, un tempo banco di prova per i giovani talenti, sono diventate una vetrina a pagamento.

E se per qualcuno rappresentano un investimento per il futuro, per altri sono la conferma che il sogno di correre in Formula 1 ha un prezzo, e che quel prezzo, oggi più che mai, è da capogiro.

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