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Michael Schumacher pagava di tasca sua i bonus ai meccanici

L’attuale direttore sportivo della Renault Alan Permane in Benetton ai tempi in cui Michael Schumacher vinceva i suoi primi due titoli mondiali di Formula 1 rivela un aneddoto che riguarda il campione tedesco: “Quando otteneva un buon risultato ci dava un piccolo bonus e pagava di tasca sua. Non era arrogante, tutti hanno un ottimo ricordo di lui”.
A cura di Michele Mazzeo
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Michael Schumacher pagava di tasca sua i bonus ai propri meccanici. A rivelarlo l'attuale direttore sportivo della Renault Alan Permane in Benetton ai tempi in cui il Kaiser sotto la guida di Flavio Briatore conquistò i suoi due primi titoli iridati. Il tecnico francese dunque svela un tratto del sette volte campione del mondo conosciuto da pochi e descrive una persona tutt'altro che arrogante, come invece poteva apparire dall'esterno a chi non lavorava a stretto contatto con lui.

Il pilota più vincente della storia della Formula 1 (raggiunto da Lewis Hamilton appena una settimana fa) dunque viene ricordato da Permane (che di campioni ne ha visti passare nella lunga militanza con la squadra transalpina) per il modo di lavorare e soprattutto il modo in cui trattava gli uomini della scuderia.

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"All'epoca stavo lavorando alla sua macchina ed è stato molto positivo per tutti noi – ha detto infatti l'ingegnere francese nel podcast ‘Beyond The Grid' –. Non era molto, ma quando otteneva un buon risultato ci dava un piccolo bonus – ha poi rivelato Permane spiegando che Schumacher nei suoi anni in Renault aveva persino introdotto un piccolo sistema di bonus per i meccanici e gli ingegneri della sua auto, che pagò di tasca sua –. Ha pensato a tutti. 

Puoi anche parlare con persone che erano responsabili di altre cose in quel momento, che si tratti di PR o stampa o marketing. E tutti vi parleranno molto calorosamente di lui – ha infine detto Alan Permane riguardo al fatto che chi non lo conosceva personalmente aveva un'immagine distorta di Michael Schumacher –. Era semplicemente tremendamente professionale. Sono sicuro che è stato un orrore per molti piloti fare queste cose, ma Michael è stato brillante. Era un tuttofare".

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