Lewis Hamilton torna a parlare di Gaza: “Siamo impotenti, ma non possiamo fare finta di niente”

Lewis Hamilton non è catalogabile, è un pezzo unico. Sincero come un bambino, il sette volte campione del mondo più di una volta ha deciso di fare degli interventi sulla situazione terribile che si vive a Gaza. Con una stories su Instagram il pilota della Ferrari è tornato sull'argomento e ha lanciato un appello, che ha diviso ‘X' tra chi lo idolatra e chi invece continua a punzecchiarlo.
"Non possiamo lasciare che continui"
Un post piazzato a metà pomeriggio. Un messaggio chiarissimo: "La situazione in Gaza peggiora di giorno in giorno. Negli ultimi due anni più del 10% della popolazione è stata uccisa o ferita, inclusi decine di migliaia di bambini. Oggi una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha descritto quanto accade a Gaza come genocidio. Non possiamo restare a guardare e lasciare che continui. È difficile non sentirsi impotenti di fronte a tanta tragedia, ma non possiamo non fare nulla. Ci sono organizzazioni incredibili che lavorano senza sosta per aiutare i palestinesi, e hanno bisogno di fondi per continuare”.

Lewis fa sentire la sua voce anche fuori dalla F1
Hamilton è uno dei pochi sportivi di altissimo livello a esporsi sulla questione Gaza, non è la prima volta lo sa, di sicuro è l'unico pilota di Formula 1 a farlo. La Ferrari lo sapeva che avrebbe trovato un battitore libero fuori dal campo. Lewis ha spiegato di essere un sostenitore di tre organizzazioni che sono sul campo a Gaza: Palestine Red Crescent, Medici Senza Frontiere e Save the Children UK. Contestualmente ha inviato i suoi follower a fare lo stesso. La reazione social è stata ambivalente. Molti di più quelli che lo hanno applaudito, tifosi suoi o meno, ma anche in tanti lo hanno attaccato.