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La mancata penalità a Perez in Turchia costata il podio alla Ferrari: la F1 spiega il motivo

Il direttore di gara FIA ha spiegato il motivo della mancata investigazione durante il GP della Turchia di Formula 1 sull’episodio controverso che ha visto Sergio Perez passare alla sinistra del paletto che delimita l’ingresso della corsia dei box nel corso del duello con Lewis Hamilton. Una penalità di cinque secondi assegnata al messicano della Red Bull avrebbe permesso alla Ferrari di Charles Leclerc di salire sul podio, ma come spiegato da Michael Masi non c’è stata alcuna irregolarità, tant’è che neanche la Mercedes ha aperto la radio per protestare.
A cura di Michele Mazzeo
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Il prolungato duello ruota a ruota andato in scena tra Sergio Perez e Lewis Hamilton è stato senza dubbio uno dei momenti più spettacolari del GP della Turchia, e probabilmente dell'intero Mondiale di Formula 1 2021. Durante quelle concitate fasi della gara c'è stato però un episodio che ha fatto sorgere qualche polemica, cioè il passaggio del messicano dal lato sinistro del paletto che delimita l'ingresso nella corsia box, una manovra che a termini di regolamento sarebbe potuta costare una penalità al pilota Red Bull.

A posteriori infatti, qualora fossero stati assegnati cinque secondi di penalità a Perez (questa è di solito la sanzione comminata a chi viene punito per tale irregolarità), l'ordine d'arrivo della gara turca sarebbe stato stravolto e sul podio a Istanbul ci sarebbe salito il pilota della Ferrari Charles Leclerc, quarto al traguardo con poco più di 4,3 secondi di ritardo rispetto al messicano dopo aver tentato l'azzardo per un'improbabile vittoria.

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Nessuno però durante la gara ha protestato per la manovra compiuta dal compagno di Max Verstappen che è sin da subito è sembrato evidentemente costretto a farla per evitare il contatto con Lewis Hamilton apparso velocissimo in rettilineo, tanto da far anche sorgere qualche dubbio sulla regolarità del nuovo motore Mercedes. Una manovra che lo stesso pilota Red Bull ha subito giustificato in radio: "Mi ha spinto fuori" ha subito detto al proprio ingegnere di pista il messicano conscio che le comunicazioni sono ascoltate anche dai Commissari F1. Nonostante ciò ha destato curiosità il fatto che la Direzione di Gara non abbia nemmeno investigato sull'episodio o avvertito di averlo notato.

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A spiegare il perché di questa scelta ci ha pensato il direttore di gara della FIA Michael Masi rivelando che, essendo evidente che non si trattasse di un pit-stop abortito, Perez non ha commesso alcuna irregolarità: "Ho dato un'occhiata, assolutamente. Ma come spiegano i nostri regolamenti e le note, devi tenere la sinistra del dissuasore solo se sei impegnato ad entrare nella pit-lane – ha difatti spiegato lo svizzero –. Quindi l'episodio non rientra in questa casistica, perché è stata solo una battaglia dura tra i due. Tant'è che nessuna delle due squadre ha sollevato la questione, né la Mercedes né la Red Bull. È stata solo una bella lotta dura – ha poi aggiunto il direttore di gara FIA –. Non ascoltiamo la radio di tutti i piloti. Generalmente, le squadre sono molto attente se c'è qualcosa che vogliono che andiamo a rivedere. Come sapete bene – ha infine concluso Masi con un pizzico di sarcasmo –, il pannello radio si accende molto rapidamente!".

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