La Ferrari spiega perché Hamilton è stato ignorato in radio: “Non stavamo bevendo birra al muretto”

Dopo una gara complicata a Imola, la Ferrari era arrivata a Monte Carlo senza grandi aspettative. Il circuito stretto e tecnico del Principato, unito alle difficoltà nelle curve lente viste a Miami e Imola, non lasciava presagire nulla di buono. Eppure, fin dalle prime libere, il padrone di casa Charles Leclerc ha mostrato un altro passo, sfiorando la pole e chiudendo secondo nella gara del GP di Monaco della Formula 1 2025. Un podio che, come ammesso dal team principal Fred Vasseur, "dopo FP1, FP2, FP3 e Q1, ci ha un po' frustrato perché volevamo la pole. Ma partendo dalla seconda posizione in griglia non potevamo fare molto di più, a meno di eventi imprevisti".
Nonostante il buon risultato di Leclerc nel gran premio di casa, la Rossa ha faticato nel primo terzo di stagione: problemi ai freni, con le altezze da terra e difficoltà nel mandare in temperatura le gomme in qualifica hanno condizionato le prestazioni. "Non abbiamo avuto una prima parte di stagione eccezionale… Abbiamo avuto prestazioni inferiori alle aspettative, questo è assolutamente chiaro e dobbiamo essere onesti con noi stessi", ha ammesso Vasseur senza giri di parole nel post-gara a Monte Carlo, anche se la sua irruzione nel team radio finale di Leclerc lasciava intendere avesse un'altra idea riguardo la SF-25.

Ma a catalizzare l'attenzione post-Monaco non è stato Leclerc, bensì Lewis Hamilton. Il britannico è risalito dalla settima alla quinta posizione grazie alla strategia e a un buon primo stint. Tuttavia, si è ritrovato isolato in pista, lontano da Max Verstappen e troppo avanti per temere sorpassi.
E dopo la bandiera a scacchi si è poi consumato l'episodio che ha fatto rumore: alla radio, Hamilton ha chiesto al suo ingegnere di pista Riccardo Adami "Sei arrabbiato con me o qualcosa del genere?" e non ha ricevuto risposta. La clip, trasmessa anche dai canali ufficiali della F1 nel post gara, e i problemi di comunicazione tra i due in questo primo anno in cui lavorano insieme (che tra l'altro al sabato erano costati tre posizioni di penalità in griglia), hanno sollevato sospetti su possibili tensioni interne.
Fred Vasseur, però, ha chiarito subito: nessun gelo tra i due. "Quando un pilota parla tra curva 1 e curva 3, dobbiamo aspettare fino al tunnel per rispondere. Non è che stiamo dormendo, o che stiamo bevendo una birra al muretto. È solo una questione di tempistiche, per non disturbare in sezioni critiche del tracciato".

Una precisazione che punta a spegnere il caso sul nascere. "Non è tensione – ha aggiunto il team principal – è normale che in quelle condizioni, tra i muretti, a 300 km/h, un pilota sia sotto pressione. Per me, va benissimo così". Hamilton dal canto suo ha ammesso di non aver compreso la richiesta del team di spingere in un momento in cui "non potevo avvicinarmi a nessuno" ed evidentemente non sapeva che quel tipo di regola valesse anche nel giro d'onore dopo il traguardo. Ma da Maranello garantiscono: tutto sotto controllo. Anche se nel frattempo spuntano indiscrezioni riguardo al fatto che la posizione del team principal non sia più così solidissima.