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Kimi Antonelli in preda alla frustrazione dopo il disastro di Silverstone: “Sta andando tutto storto”

Dopo il ritiro a Silverstone, Kimi Antonelli non nasconde la frustrazione per un altro weekend da dimenticare. Tra pioggia, visibilità azzerata e l’incidente con Hadjar, il bilancio è amaro: “Non riesco a trovare lati positivi. Devo cercare la luce in fondo al tunnel”.
A cura di Michele Mazzeo
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Silverstone segna un nuovo punto più basso nella prima stagione in Formula 1 di Kimi Antonelli. Il giovane talento italiano della Mercedes è costretto al ritiro in un GP condizionato da pioggia, errori strategici e un contatto che ha compromesso del tutto la sua gara. Un altro zero pesante, il quinto nelle ultime sei gare (con in mezzo lo splendido podio in Canada), che lascia un segno profondo nel morale del pupillo di Toto Wolff.

"Prima di tutto, non so cosa dire. Sembra davvero che in questo momento stia andando tutto storto ed è difficile trovare degli aspetti positivi", ha ammesso a fine gara il 18enne bolognese, visibilmente provato.

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La corsa dell'alfiere Mercedes era partita con un'impostazione aggressiva già al primo giro, montando gomme da asciutto su una pista ancora bagnata, scelta che si è rivelata subito controproducente: "Abbiamo provato a rischiare nel primo giro, ma purtroppo non ha funzionato perché quando sono rientrato ai box è uscita la Virtual Safety Car e non sono riuscito a mandare in temperatura le gomme".

Il meteo inglese ha fatto il resto. Pioggia a tratti, pista scivolosa e visibilità ridotta al minimo hanno trasformato il circuito in una trappola per piloti e ingegneri. "Quando siamo tornati sulle intermedie, ovviamente la visibilità era pessima. Non so perché, ma sentivo che qualcosa stava per succedere. Sono stato fortunato a tenere la macchina in pista perché il rischio era enorme. È davvero un peccato finire di nuovo a zero" ha poi aggiunto il classe 2006.

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Il momento decisivo arriva però nel secondo stint, quando Antonelli si ritrova coinvolto in un contatto con Isack Hadjar. Il danno è immediato e irreversibile: "Penso di aver perso circa 100 punti di carico aerodinamico perché il diffusore era completamente danneggiato. Era estremamente difficile tenere la macchina in pista. Non c'è nessuno da incolpare. È per questo che quando mi hanno detto che si sarebbe ripartiti ero un po' incerto, perché la visibilità era ancora pessima anche a basse velocità. Ad alte velocità sarebbe stato ancora peggio. Isack era praticamente un passeggero in quella situazione. Io ho frenato un po' prima perché era davvero difficile capire dove fosse la curva. Isack non poteva vedermi" ha detto a riguardo scagionando dunque da ogni responsabilità il rookie della Racing Bulls.

Nonostante il ritiro, Antonelli prova a salvare qualcosa, puntando sul lavoro fatto con il team per sviluppare la W16: "Sullo sviluppo della macchina oggi è difficile dirlo. Le condizioni erano davvero complicate. Però devo dire che da sabato in poi la macchina mi è sembrata migliore. Credo che la macchina stia andando piuttosto bene finora. Quando sono tornato sulle intermedie dopo quel primo stint mi sentivo abbastanza bene e riuscivo a stare con i piloti davanti. Poi però sono stato colpito".

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Ma il suo bilancio di metà stagione resta negativo: troppi alti e bassi, troppe gare concluse senza punti. "Ci sono stati tanti alti e bassi e, come hai detto, al momento le cose non stanno andando bene. Onestamente non sono molto felice. Ho raccolto troppi zeri. Dopo il Canada faccio fatica a trovare degli aspetti positivi, sinceramente. Sembra che niente stia andando per il verso giusto. Devo solo concentrarmi e resettare, cercare di trovare la luce in fondo al tunnel, perché sicuramente non sto attraversando un momento facile".

Ora Kimi Antonelli avrà qualche giorno per staccare e prepararsi al meglio per il prossimo impegno a Spa-Francorchamps, dove il weekend sprint non lascerà spazio agli errori: "Sì, sicuramente prenderò qualche giorno di pausa per resettare e poi cercherò di tornare fresco a Spa. Sarà un weekend sprint, quindi sarà importante essere pronti fin dal primo giorno" è stata infatti la sua chiosa finale. Silverstone ha dunque lasciato ferite profonde nel morale del giovane pilota italiano, ma la stagione è ancora lunga. E per Antonelli ora sarà fondamentale trasformare la frustrazione in motivazione.

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