Kimi Antonelli in crisi a Spa, il gesto di Hamilton non passa inosservato: “Lasciatelo stare”

Non è bastato il talento. Kimi Antonelli esce da Spa con le ossa rotte, metaforicamente e sportivamente parlando. Il 18enne italiano, al centro del progetto futuro Mercedes in Formula 1, ha chiuso un fine settimana da dimenticare con un anemico 16° posto nella gara del GP del Belgio e il morale a terra per un periodo nero che si allunga. Il circuito belga ha esposto in pieno le fragilità di un rookie sotto pressione, incapace di digerire la pista sin dal venerdì, quando è arrivato il primo testacoda nelle Qualifiche Sprint. Poi l'uscita di scena in Q1 il sabato e una gara anonima la domenica, nonostante le modifiche al setup in regime di parco chiuso.
Un percorso in salita che lo stesso Antonelli ha sintetizzato così: "Ultimamente stiamo attraversando un periodo complicato, questo è evidente, e personalmente ho avuto problemi soprattutto con la sicurezza nelle mie capacità" ha infatti detto il classe 2006 dopo la gara di Spa.

Le immagini del giovane bolognese con gli occhi lucidi dopo le qualifiche hanno fatto il giro del paddock e dei social, scatenando dubbi e critiche sulla decisione di Toto Wolff di promuoverlo così presto in un top team. I paragoni con Hamilton sono inevitabili e spesso ingenerosi. Il sedile lasciato libero dal sette volte iridato pesa, e l'impressione è che Mercedes lo stia caricando di responsabilità e aspettative ben oltre le sue spalle.

Ma proprio Lewis Hamilton è intervenuto per proteggerlo, prendendone pubblicamente le difese nel dopo gara: "Non riesco a immaginare cosa significhi per un 18enne essere gettato in questo ambiente. Lui ha iniziato a gareggiare senza nemmeno avere la patente, quindi la sfida è enorme. Sta facendo un ottimo lavoro e ha Bono al suo fianco, non c'è nessuno migliore di lui per aiutarlo a gestire questa pressione. Credo che debba solo prendersela con calma e continuare a crescere. Lasciatelo stare" è stata difatti la risposta del pilota di Stevenage interpellato riguardo la situazione del suo erede in Mercedes al termine della corsa che lo ha visto grande protagonista con una rimonta dal 18° al 7° posto frenata solo da un inatteso problema col consumo del carburante.
Parole nette, che arrivano da chi quel mondo lo conosce in profondità. Un messaggio chiaro a chi si aspetta subito risultati da un ragazzo che ha ancora margini di crescita enormi.

Non è l'unico gesto che ha fatto notizia nel paddock: nelle ore precedenti al via del GP, l'esperto fotografo Kym Illman ha immortalato Hamilton entrare nell'hospitality Mercedes, lasciando intendere un possibile incoraggiamento al giovane pilota. Il diretto interessato, però, ha smentito:
"Sono andato solo a trovare il mio vecchio team", ha difatti detto il 40enne britannico, oggi in forza alla Ferrari.
Eppure, le immagini parlano: Antonelli che ripara Hamilton dalla pioggia con un ombrello prima della gara è uno scatto simbolico. Di rispetto, di legame. Ma anche di un passaggio generazionale che Mercedes, forse, ha affrettato.
Il talento non manca, lo ha dimostrato a Montreal con lo storico podio a soli 18 anni (terzo più giovane di sempre), ma nelle tappe europee è arrivata la realtà: quattro ritiri, nessun punto, fiducia in calo. A Spa è andata anche peggio: niente ritmo, niente rimonta. Solo il silenzio amaro di chi sa che ora serve una scossa, prima che la pressione diventi insostenibile.