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Jean Alesi non crede a Vasseur sulla Ferrari: “È un tentativo imbarazzante di giustificare il fallimento”

Dopo il disastro del GP del Qatar, Jean Alesi smentisce la versione di Vasseur sulla Ferrari SF-25: “È un tentativo imbarazzante di giustificare il fallimento”.
A cura di Michele Mazzeo
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Il GP del Qatar ha solo confermato una verità ormai evidente: la Ferrari ha vissuto la peggior stagione degli ultimi anni. La SF-25, nata con ambizioni di riscatto, si è trasformata in una monoposto vulnerabile e ingestibile, incapace di competere già dopo poche gare. A Losail, nella penultima gara del mondiale della Formula 1 2025, Charles Leclerc ha chiuso ottavo e Lewis Hamilton addirittura fuori dai punti, in un fine settimana che ha certificato il definitivo naufragio tecnico e psicologico del team.

Nel pieno del caos, Frederic Vasseur ha ammesso ciò che circolava da settimane nel paddock: lo sviluppo della vettura è stato interrotto già ad aprile, quando la McLaren aveva preso il largo. Una scelta, presa di comune accordo con proprietà e piloti secondo quanto lasciato intendere dal manager transalpino, che ha di fatto trasformato il 2025 in una stagione-ponte verso il nuovo regolamento del Mondiale 2026, dove debutteranno le power unit ibride di nuova generazione e concept aerodinamici completamente diversi.

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Una spiegazione che però non convince Jean Alesi, storica bandiera del Cavallino, che nel suo intervento sul Corriere della Sera ha demolito la linea difensiva del team principal. "Pensavo che le critiche espresse dal presidente ai piloti avrebbero spinto la squadra a darsi una mossa… Invece abbiamo avuto in Qatar il peggior GP mai visto a memoria d'uomo", scrive l'ex ferrarista, tornando sulle controverse dichiarazioni di John Elkann post-Interlagos che avevano sollevato numerose polemiche ed evidenziando un crollo prestazionale che non può dipendere solo da una scelta strategica.

Alesi, infatti, contesta alla radice la tesi di Vasseur. Per lui, la decisione di abbandonare così presto la SF-25 non è una spiegazione, ma un modo per coprire le reali responsabilità di una macchina nata male e peggiorata durante l'anno: "Dire che ogni sviluppo è stato interrotto per preparare la macchina del prossimo anno pare una scusa debolissima". L'ex pilota ricorda come gli altri top team abbiano portato avanti due progetti in parallelo, migliorando in pista senza rinunciare alla vettura 2026.

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Il passaggio più duro arriva quando Alesi mette in dubbio la credibilità della narrativa scelta da Maranello: "L'atteggiamento Ferrari mi fa pensare a un tentativo imbarazzante, di proteggere questo fallimento". Un'accusa frontale che riflette il sentimento di una tifoseria sfiancata da mesi di crisi tecnica e comunicazione confusa.

Alesi non critica solo il risultato, ma il metodo: la Ferrari, secondo lui, non può presentare lo stop allo sviluppo come un piano razionale, quando la realtà mostrata in pista racconta un progetto sbagliato e una gestione incapace di reagire. Una stagione chiusa di fatto in primavera, mentre McLaren, Red Bull e Mercedes continuavano a evolversi.

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Ora resta una sola gara, Abu Dhabi. Ma per Alesi, il problema va oltre il presente: senza una svolta culturale e tecnica, neppure il 2026, su cui comunque nutre ulteriori dubbi, potrà cancellare un fallimento che a Maranello si continua, goffamente, a mascherare.

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