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Giancarlo Minardi: “Alboreto e Martini chiedevano notizie di Senna via radio, dovetti mentire”

A distanza di 31 anni, Giancarlo Minardi racconta la drammatica decisione presa in corsa durante il GP di Imola nei confronti dei suoi due piloti Alboreto e Martini, dopo il tragico incidente di Ayrton Senna: “In quel momento dovevamo mentirgli”
A cura di Paolo Fiorenza
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Primo maggio 1994, una data che nessun appassionato di Formula 1 e di sport in generale potrà mai dimenticare: Ayrton Senna è al comando del GP di Imola, quando durante il settimo giro – in entrata alla curva del Tamburello – la sua Williams FW16 esce di pista a circa 307 km/h, colpendo il muro di cemento ed uscendo distrutta, a causa della rottura del piantone dello sterzo, col possibile contributo di altri fattori come la pressione delle gomme o la pista irregolare. Per il leggendario pilota brasiliano, all'epoca 34enne, non c'è nulla da fare: l'annuncio della sua morte sarà dato in diretta TV alle 18:40 dalla dottoressa Maria Teresa Fiandri, Primario del reparto di Rianimazione e del 118 dell'Ospedale Maggiore di Bologna. Una pagina drammatica di storia della televisione italiana.

Peraltro già durante la corsa, poi ripresa e vinta da Michael Schumacher su Benetton, le notizie che arrivavano sulla sorte di Senna non lasciavano molte speranze. In quei momenti terribili, Giancarlo Minardi – team principal della scuderia da lui fondata nel 1979 e che correva in Formula 1 dal 1985 – si trovò a dover prendere una decisione soffertissima, che oggi racconta alla ‘Gazzetta dello Sport'.

Ayrton Senna nel 1994 con la tuta della Williams Renault
Ayrton Senna nel 1994 con la tuta della Williams Renault

Giancarlo Minardi costretto a mentire ai suoi piloti Alboreto e Martini sulla morte di Ayrton Senna

"La parte più difficile per me fu comunicare ai miei piloti, Martini e Alboreto, la morte di Ayrton – spiega il 77enne imprenditore di Faenza – Erano entrambi suoi amici e dopo la ripresa della gara chiedevano via radio informazioni sulle sue condizioni. Dovevamo mentirgli in quel momento ovviamente, ma fu molto complicato poi spiegare quale fosse la realtà della situazione dopo il GP".

Michele Alboreto vestito Minardi nel 1994
Michele Alboreto vestito Minardi nel 1994

Minardi fu il primo a offrire a Senna un contratto da professionista per correre in Formula 2, "ma lui rispose con sincerità: aveva un progetto preciso per il suo futuro, per arrivare in Formula 1 in fretta e vincere il primo Mondiale entro il 1988. Un progetto che poi si avverò".

Il 77enne Giancarlo Minardi lo scorso maggio sulla griglia prima del GP di Imola
Il 77enne Giancarlo Minardi lo scorso maggio sulla griglia prima del GP di Imola

Il rapporto tra i due rimase peraltro molto stretto: "Lui veniva spesso a mangiarsi un piatto di pasta nel nostro motorhome quando c'era l'occasione. Parlavamo di tutto, soprattutto di cose fuori dal mondo della Formula 1. Poi un giorno davanti a me e a suo padre disse: ‘Vinco cinque titoli Mondiali come Fangio e poi vengo a correre per fare grande la Minardi'. Io per rispetto di Ayrton non raccontai mai questa promessa dopo la sua morte ma il padre Milton, ormai molti anni fa, parlò dell'episodio in un'intervista, quindi oggi la ricordo anche io con piacere perché credo dica molto dell'animo di Ayrton".

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