È morto Enzo Osella, il costruttore che portò il suo team in Formula 1: lutto nell’automobilismo

Si è spento a 86 anni Enzo Osella, protagonista del motorsport italiano e costruttore visionario della Osella Corse, squadra che partecipò alla Formula 1 dal 1980 al 1990. Nato a Cambiano e cresciuto a Torino, Osella iniziò la sua avventura nei motori grazie all'officina del padre. Prima navigatore, poi pilota nei rally, consolidò la propria esperienza entrando nel mondo Abarth, dove conobbe Carlo Abarth e iniziò una collaborazione destinata a segnare la sua carriera.
Nel 1971, con l'inglobamento di Abarth nella Fiat, Osella rilevò il reparto corse, fondando ufficialmente la Osella Corse. Dopo alcune stagioni in Formula Ford e Formula 2, il team approdò in Formula 1 con Eddie Cheever al volante. Il miglior risultato arrivò nel 1982, con il quarto posto di Jean-Pierre Jarier al Gran Premio di San Marino, in una gara storica segnata dal boicottaggio delle scuderie inglesi e dal duello Pironi-Villeneuve. Tra gli altri piloti che hanno corso con Osella ricordiamo Ghinzani, Larini, Caffi, Cheever e il compianto Riccardo Paletti.

Nonostante la fine dell'avventura in F1 nel 1990, la Osella Corse, poi divenuta Osella Engineering, ha continuato a costruire vetture da competizione, con successi nelle gare in salita, tra cui numerosi titoli europei e nazionali. Anche il recente trionfo di Christian Merli alla 55° Esthofen-Sankt Agatha è stato dedicato alla memoria di Osella: "È finita un'epoca e dedico la vittoria ad Enzo. Per me è una grande perdita. Le Osella restano protagoniste delle corse su strada e in pista", ha dichiarato il pilota.

ACI Sport ha ricordato Osella come "un appassionato uomo di sport ed un abile e vincente costruttore che ha rappresentato l'Italia anche in Formula 1. Presente sempre personalmente al seguito dei suoi piloti, le auto con il marchio Osella sono attualmente protagoniste delle corse su strada e in pista". La sua storia resta l'emblema di un'epoca in cui la determinazione e l'ingegno potevano portare un piccolo team torinese nel grande Circus del motorsport mondiale.