Ducati fa un appello pubblico a Valentino Rossi e Marc Marquez: “Sono passati 10 anni, ora basta”

I fischi del pubblico italiano a Marc Marquez durante il weekend del GP d'Italia della MotoGP 2025 al Mugello hanno riacceso una vecchia ferita che, a dieci anni di distanza, non sembra ancora rimarginarsi. Il bersaglio è sempre lo stesso: l'otto volte campione del mondo, protagonista del controverso episodio con Valentino Rossi (presente nel weekend sul circuito toscano per supportare il suo team VR46) nel 2015.
E mentre sul tracciato toscano Marquez vince tutto — Sprint e gara lunga — battendo, dopo l'acceso spettacolare duello iniziale, il più vincente dei piloti tirati su dal "Dottore" e dalla sua Academy, Pecco Bagnaia, dal pubblico arrivano ancora sonori fischi. Non è bastata la tuta rossa Ducati e nemmeno la vittoria in sella a una moto italiana su circuito italiano. Una parte dei tifosi non ha dimenticato. E a prendere posizione è stato Davide Tardozzi, team manager del team ufficiale di Borgo Panigale, che, dopo lo sfogo con eloquenti gesti in pista, ha rotto il silenzio rivolgendosi apertamente a pubblico e protagonisti della vicenda.

"Io credo che l'antisportività non sia più giustificabile, è ancora legata al fatto di 10 anni fa. Io credo che sia tempo di passare oltre, di guardare avanti. E credo sia ora soprattutto per Marc e Valentino di trasmettere dei messaggi positivi". Parole nette, pronunciate ai microfoni di Sky nel pre-gara. Tardozzi ha lanciato un appello distensivo, sottolineando come il passato non possa più giustificare certi atteggiamenti: "Io non voglio tornare all'episodio di 10 anni fa, di chi è la colpa o chi ha cominciato prima. La colpa la divido a metà, purtroppo quel che è successo è successo. Sono passati 10 anni, secondo me due super super campioni come Vale e Marc dovrebbero guardare avanti e a me piacerebbe che si dessero la mano prima o poi, perché quel che è successo è successo e non si cambia più".

Il messaggio però non sembra essere stato accolto da tutta la tifoseria: al Mugello anche durante la premiazione della gara della domenica, vinta anche in questo caso da Marc Marquez, i fischi sono tornati. E stavolta a parlare è stato lo stesso campione spagnolo, intervenuto ai microfoni di TNT Sport dopo aver festeggiato con la bandiera Ducati al posto di quella spagnola e del numero #93: "Voglio ringraziare Davide (Tardozzi, ndr) perché ieri mi ha supportato molto. Alla fine questo è uno sport e se sei un vero appassionato di moto, puoi supportare il tuo pilota. Puoi tifare ad esempio Pecco e cantare ‘Pecco, Pecco, Pecco' per tutto il tempo e anche questo è bello. E mi piace, perché è l'idolo locale. Ma sì, quelle persone che mi fischiano e che fischiano Alex solo perché il suo cognome è Marquez, o che fischiano la bandiera spagnola perché sono spagnolo… questo non ha senso. Non sono veri tifosi della MotoGP". Marquez ha poi aggiunto: "Ora voglio godermi questo giorno molto speciale: ho vinto con un team italiano, su una moto italiana e su un circuito italiano".

Il richiamo alla sportività da parte di Tardozzi e il tentativo di Marquez di smorzare i toni segnano un punto importante: dopo dieci anni, ciò che è successo nel 2015 non può più essere l'unico filtro attraverso cui leggere le imprese in pista. Lo ha detto la Ducati. Lo ha ribadito il suo team manager. E forse ora è il caso che cominci a dirlo anche chi quell'episodio lo ha vissuto in prima persona.