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Tour de France 2025

Pogacar perde apposta la maglia a pois al Tour: c’è uno strano motivo dietro la mossa a sorpresa

Pogacar ha rinunciato volontariamente alla maglia a pois al Tour de France: la scelta sorprende, ma dietro c’è una strategia ben precisa per risparmiare tempo prezioso.
A cura di Michele Mazzeo
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Durante la 3ª tappa del Tour de France 2025 Tadej Pogacar ha perso volontariamente la maglia a pois. Nessun calo di forma, nessun rivale a strappargliela. Nella tappa segnata dalla tremenda caduta di Philipsen, è stato il compagno di squadra Tim Wellens a soffiargliela al GPM di Mont Cassel, dopo un'azione solitaria a 37 km dall'arrivo. Ma tutto era previsto. E concordato.

Una mossa che ha spiazzato i tifosi ma che nasconde una logica ben precisa: evitare il tempo perso nelle cerimonie post-tappa. Dalla premiazione ai microfoni, dagli sponsor al rientro tardivo in hotel. Il tutto, per un solo punto valido per la classifica scalatori. E per una maglia che, per Pogacar, conta poco.

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"Abbiamo lasciato la maglia a pois a Wellens? Sì, è stata una strategia di squadra", ha spiegato Mauro Gianetti, team principal dell'UAE Emirates, a Rai Sport. "La maglia a pois è prestigiosa, ma Pogacar tra premiazione e post-tappa è arrivato in albergo alle 9 di sera. Ha chiesto a Wellens, per favore, di prendersela".

Una scelta di pragmatismo: risparmiare a Pogacar tempo prezioso

Già nella tappa di Boulogne-sur-Mer lo sloveno aveva conquistato i tre punti necessari per indossare la maglia da leader della montagna, vincendo due GPM. Ma era chiaro fin da subito che quella leadership sarebbe durata poco.

"Abbiamo risparmiato a Tadej due ore", ha dichiarato Joxean Fernandez Matxin, direttore sportivo della UAE, a Eurosport. "Se avesse tenuto la maglia un giorno in più, avrebbe dovuto affrontare tutto il protocollo post-gara".

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Un sacrificio solo apparente: per Pogacar, l'obiettivo resta il giallo, non i pois. E sulla strada per Parigi ogni dettaglio conta, ogni minuto di recupero può fare la differenza.

Un gesto studiato, non casuale: la strategia dell'UAE

La scelta di Wellens, in maglia tricolore belga, non è stata frutto di una fuga improvvisata. L'azione, partita ai meno 37 dall'arrivo di Dunkerque, era funzionale a sfilare la maglia a Pogacar con un solo punto al GPM. Nessuna battaglia con Benjamin Thomas, come previsto, solo un passaggio di consegne interno.

"Non mi aspettavo di indossarla, ma ho intenzione di godermelo. Sarà un'emozione speciale", aveva detto Pogacar dopo la vittoria alla Côte de Saint-Étienne-au-Mont. Ma appena 24 ore dopo, ha fatto in modo di cederla. Volontariamente.

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E dietro la scelta di cedere la maglia a Wellens, ora nuovo leader della classifica scalatori, potrebbe esserci anche un altro motivo secondario di carattere puramente estetico: festeggiare con un'immagine iconica la sua centesima vittoria in carriera (cioè la prossima) con la maglia di campione del mondo (e non con quella a pois). Una fotografia da incorniciare.

Il giallo resta la vera ossessione di Tadej Pogacar

Quest'anno la maglia a pois compie 50 anni. Da Van Impe a Pantani, da Virenque a Pinot, ha vestito i più grandi scalatori. Pogacar potrebbe anche raggiungere Julio Jiménez a quota tre, ma il suo focus non cambia. La montagna può aspettare. La storia, no.

A Dunkerque, dove si è corso su strade che hanno fatto la storia d'Europa, Pogacar ha indossato per l'ultima volta quella maglia a pois. Non perché non la meritasse, ma perché per lui "il tempo è tutto". E in un Tour che si deciderà sui secondi, la scelta di perderla apposta non sembra più così strana.

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