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Tour de France 2025

Pogacar ha schernito tutti: “Ho vinto la crono su una bici da strada? Sì, ho preferito la comodità”

Nella cronoscalata verso Peyragudes, Evenepoel si è presentato con la bici da crono, con ruote lenticolari e una posizione al manubrio ultra-bassa. Vingegaard ha dato sfoggio di un casco aerodinamico ai confini dell’avveniristico. E Pogacar? Si è presentato con il solito caschetto col ciuffo sbarazino, senza auricolare e su una bici da strada. E ha umiliato tutti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tadej Pogacar impressionante e disarmante, ha umiliato tutti nella cronoscalata, facendo tremare gli stessi organizzatori del Tour, che ha già deciso chi sia il più forte in assoluto, arrivato solo alla 13a tappa e completamente in mano dello sloveno. A Peyragudes ha mostrato una superiorità manifesta e a fine tappa ha spiegato le sue scelte: mentre i suoi avversari si erano preparati tra auricolari, radioline, bici da crono e caschi aerodinamici, Pogacar si è presentato al via con una bicicletta da strada e senza alcun supporto di comunicazione. Una tattica assolutamente disarmante: "L'abbiamo studiata da dicembre".

Evenepoel con le lenticolari, Vingegaard col casco da astronauta

Di fronte ad un Evenepoel maestro contro il tempo e la sua bici da crono con ruote lenticolari, o un Vingegaard dotato di un casco aerodinamico ai confini dell'avveniristico, tutti pensavano che anche Pogacar si presentasse al via di Ludenvielle perfettamente equipaggiato con qualsiasi accorgimenti tecnico a favorirlo nella cronoscalata. E invece, il capitano UAE è scattato sui pedali come sempre, su una semplice bici da strada e il classico caschetto col ciuffetto garibaldino e senza alcun auricolare. Perché? Semplicemente perché non ne ha avuto bisogno.

Pogacar senza radiolina durante la crono: "Mi è bastato guardare i tempi intermedi…"

A spiegarlo è stato lo stesso Pogacar dopo aver stravinto la prova e aumentato i distacchi in classifica formando un solco oramai incolmabile a solo metà della seconda delle tre settimane in programma, "ammazzando" di fatto il Tour de France. "Ho deciso di andare senza radio, in accordo con il team" ha spiegato lo sloveno. "La tattica era semplice: a tutta sin  dall'inizio puntando alla progressione. Quindi mi sono affidato solo ai traguardi intermedi in cui potevo vedere i tempi e quando ho visto che già al primo ero in verde di ben 5 secondi,  mi è bastato questo per trovare motivazione. Al secondo intermedio il vantaggio era un po' più grande e allora ho capito che quello era il ritmo giusto".

Pogacar e la bici da strada: "Ho scelto di stare il più comodo possibile"

Una analisi ai limiti dell'imbarazzo verso gli altri ciclisti ai quali non è servito alcunché per avere la meglio su Pogacar, che ha mostrato di fare un altro sport. Anche in sella a una semplice bici da strada, preferita a quelle super aerodinamiche da cronometro: "Era una riflessione che ci ponevamo da dicembre, appena abbiamo visto il percorso… Le bici da strada sono molto aerodinamiche ora e così ho deciso di essere il più comodo possibile. Dopotutto ho fatto tutta la preparazione su questa bici e spingo di più su questo tipo di percorso così piuttosto che su quella a cronometro…"

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