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Nessun patteggiamento per il camionista che uccise Davide Rebellin: andrà a processo per omicidio

Il prossimo 22 aprile 2024 ci sarà la prima udienza per il processo che vede imputato Wolfgang Rieke con l’accusa di omicidio stradale con l’aggravante della fuga, per la morte di Davide Rebellin. Anche l’ultimo tentativo di trovare un accordo è stato rigettato dal Tribunale di Vicenza.
A cura di Alessio Pediglieri
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Wolfgang Rieke non otterrà alcun patteggiamento nel processo che lo vede accusato di omicidio stradale con l'aggravante della fuga, epr la morte di Davide Rebellin. Il tribunale di Venezia nella giornata di venerdì 9 dicembre ha respinto la richiesta della difesa del camionista tedesco che il 30 novembre 2022 investì a morte il ciclista vicentino.

Per Rieke nessuna attenuante e nemmeno la possibilità di cavarsela con un accordo: il camionista 63enne, attualmente agli arresti a Vicenza, andrà a processo per la morte di Davide Rebellin con la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale veneto, Roberto Venditti, che ha rifiutato di accettare la richiesta da parte dei suoi legali. La difesa del tedesco aveva proposto di arrivare in un primo momento ad un patteggiamento, per una pena di 2 anni e 11 mesi di carcere. Vedendola rifiutata avevano poi provato a riformulare la richiesta alzando la pena ad un anno in più di reclusione, ma il giudice ha rigettato l’istanza e ha rinviato a giudizio Rieke, che dovrà sostenere un processo per il reato di omicidio stradale con l’aggravante della fuga.

I resti della bicicletta di Rebellin dopo il tremendo urto con il camion
I resti della bicicletta di Rebellin dopo il tremendo urto con il camion

"Siamo soddisfatti di questo rigetto e ringraziamo ancora la magistratura per il lavoro svolto e per l’attenzione riservata al caso di Davide" ha spiegato al Gazzettino il fratello di Rebellin, Carlo. Il camionista 63enne comparirà quindi in aula per la prima udienza del processo, che è stata fissata al 22 aprile 2024: "Adesso aspettiamo con ansia l’udienza e confidiamo in una condanna più pesante ed equa rispetto a quella proposta nel patteggiamento. Ovviamente, se il giudice l’ha rigettata significa che lui per primo non l’ha ritenuta congrua al crimine commesso".

Rieke si era macchiato di un ineffabile reato, prima investendo accidentalmente Rebellin con il suo camion, compiendo colpevolmente una manovra senza azionare dispositivi di direzione e controllando gli specchietti. Poi, accortosi del danno procurato, invece di soccorrere Rebellin si era dato alla macchia, provando a cancellare i segni dell'impatto. Dopo giorni di indagini e a seguito di un mandato d'arresto europeo, alla fine è stato estradato e incarcerato a Vicenza: "Un incidente può succedere, ma il comportamento tenuto da Rieke dopo l’investimento fa troppa rabbia. Anche le scuse ce le ha inviate dopo mesi" ha ribadito Carlo Rebellin. " Molto probabilmente sono state dettate dal suo avvocato. Una condotta orribile che va perseguita e punita in modo adeguato"

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