La Israel Premier Tech non esiste più: cancellati il nome e il presidente sionista Sylvan Adams

La Israel Premier Tech di fatto non esiste già più. Svolta epocale per la squadra di proprietà israeliana nel ciclismo, che di fatto è stata cancellata dopo quanto accaduto nella seconda parte del 2025 dove la sua presenza nelle corse ha scatenato la feroce reazione degli attivisti ProPal. Non solo il team è stato "invitato" a togliere il nome "Israel" immediatamente dalle proprie maglie e dai loghi della squadra, ma non dovrà più utilizzarlo in futuro, nell'immediato. Inoltre, il suo contestato proprietario, il sionista Sylvan Adams, magnate canadese con origini israeliane, non sarà più a capo del gruppo.
La Israel cambia tutto, via il contestato nome e addio al presidente e co-proprietario
"L'attuale nome e immagine di squadra non sarà più mostrato, allontanandosi dalla sua attuale identità israeliana", si legge all'interno di una nota ufficiale della stessa squadra con sede ufficiale a Tel Aviv, che conferma la scelta definitiva di evitare il protrarsi di problematiche sempre più serie e pericolose attorno al ciclismo dopo quanto visto e accaduto alla Vuelta. Sotto l'"invito" dell'Unione Ciclistica Internazionale e le pressioni esterne, inoltre, lo stesso team ha riferito che l'attuale presidente e co-proprietario dell'organizzazione, il milionario sionista Sylvan Adams canadese ma di origini israeliane, non parlerà più a nome della squadra e si dedicherà ad altro, tra cui il suo ruolo ricoperto come presidente del Congresso ebraico mondiale. Di fatto, verrà dismesso ufficialmente con la conclusione della tormentata stagione 2026.
La Israel abbandonata dagli sponsor: risoluzioni unilaterali dei contratti
Tutto ciò a seguito delle proteste degli attivisti ma anche – e soprattutto – di un crescente malcontento dello stesso ciclismo, diffuso sempre più di fronte ad una situazione insostenibile. A poco era servito l'utilizzo dell'acronimo "IPT" con la stilizzazione della stella di Davide che comunque campeggiava su divise e loghi e con la proprietà sempre radicata a Tel Aviv. Così l'intervento definitivo, dovuto anche una questione di opportunità: diversi sponsor della squadra avevano espresso il loro fastidio in modo più che manifesto: molti di loro avevano aperto la porta alla risoluzione unilaterale dei loro contratti a causa del danno che stava causando alla loro immagine, la "questione israeliana".
Il lungo comunicato ufficiale della Israel Premier Tech: "Cambio di nome e immagine"
Undici anni fa, il team Cycling Academy è stato fondato con l'obiettivo di coltivare giovani talenti provenienti da paesi non tradizionalmente ciclistici, tra cui Israele, offrendo agli aspiranti ciclisti un percorso chiaro verso il ciclismo professionistico.
Negli ultimi 11 anni, il team, che quattro anni fa si è evoluto in Israel – Premier Tech, ha vissuto gli alti e bassi dello sport professionistico, dalla gioia di vedere i nostri corridori vincere tappe del Tour de France alla sfida della discesa libera e alla rimonta nel World Tour. È, ed è sempre stato, un progetto sportivo.
Il team è orgoglioso dei risultati ottenuti su strada, ma lo è ancora di più della cultura aziendale che ha saputo costruire. Questa cultura è stata la base che gli ha permesso di superare le sfide degli ultimi mesi, supportando con forza i suoi piloti e il suo staff in un periodo incredibilmente difficile. In tutto questo tempo, i proprietari e il management del team hanno riconosciuto la necessità di un cambiamento.
Con un fermo impegno nei confronti dei nostri corridori, dello staff e dei nostri stimati partner, abbiamo deciso di cambiare nome e immagine della squadra, allontanandoci dall'attuale identità israeliana. Nello sport, il progresso spesso richiede sacrificio, e questo passo è essenziale per garantire il futuro della squadra.
In vista della stagione 2026, Sylvan Adams ha deciso di ritirarsi dal suo impegno quotidiano e non parlerà più a nome della squadra, concentrandosi sul suo ruolo di presidente del Congresso ebraico mondiale, Israele.