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Tour de France 2025

Invasore solitario al Tour de France: compare poco prima del traguardo, placcato dalla sicurezza

Il finale dell’11a tappa del Tour de France è stato decisamente movimentato: ha vinto Abrahamsen, Pogacar è caduto a pochi chilometri dall’arrivo dove è apparso un manifestante in mezzo alla strada. Intercettato da un addetto alla sicurezza è stato placcato sulle transenne mentre il resto della corsa proseguiva.
A cura di Alessio Pediglieri
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La seconda settimana del Tour de France 2025 è iniziata nel modo meno prevedibile. In una tappa di "accompagnamento" prima dei Pirenei, con partenza e arrivo a Tolosa, la Grande Boucle si è improvvisamente animata negli attimi finali, poco prima del traguardo dove a vincere è stato Thomas Abrahamsen sulla mini-volata su Schmidt. Ma il protagonista è stato anche un invasore solitario che è apparso improvvisamente sulla retta finale, affiancando per qualche metro i due corridori, prima di essere intercettato e placcato da un addetto alla sicurezza che lo ha inchiodato alle transenne mentre arrivava anche Van der Poel e il resto dei corridori.

Cos'è accaduto al traguardo di Tolosa, 11a tappa: militante placcato dalla sicurezza

Non è la prima volta che l'occasione fa il protestante protagonista. Al Tour come in altre gare di primissimo livello e grande risonanza. Non ultimo il Giro d'Italia 2025 che aveva visto una situazione simile nella iconica tappa con traguardo a Napoli. In quel frangente però, i manifestanti avevano osato decisamente troppo, provando a stendere un cavo per provare a fare cadere i ciclisti. In questo caso, nessun pericolo per i due fuggitivi primi all'arrivo: merito anche dell'intervento immediato da parte della sicurezza, con un addetto dell'organizzazione che si è immolato, fermando l'invasore. Per poi placcarlo e inchiodarlo tra le transenne mentre la corsa proseguiva, in attesa dell'intervento della Gendarmerie.

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Perché l'invasore indossava una maglietta con scritto "Israel"

Al di là del pericolo corso, tutti si sono chiesti anche la motivazione di quel gesto solitario e scellerato. L'uomo indossava una maglietta con un scritta particolare, pro Palestina e contro Israele. Ma cosa c'entra con il Tour de France e una corsa di ciclismo? Semplice: la protesta era indirizzata ad uno dei UCI ProTeam iscritti alla Grande Boucle, appunto la Israel-Premier Tech, già nota in passato come Israel Cycling Academy e Israel Start-Up Nation, formazione maschile israeliana. La stessa motivazione che aveva scatenato la protesta proprio al Giro sul traguardo di Napoli.

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