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Grandissima Italia, oro agli Europei nell’inseguimento a squadre con super Ganna

Ganna, Lamon, Milan e Moro salgono sul tetto d’Europa e vincono la medaglia d’oro a Grechen (in Svizzera) demolendo il record della pista. Per “Pippo” è una soddisfazione maggiore: sulla stessa pista aveva registrato il record dell’ora.
A cura di Maurizio De Santis
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Filippo Ganna serra il pugno ed esulta per la conquista dell'oro nella finale degli Europei di inseguimento a squadre.
Filippo Ganna serra il pugno ed esulta per la conquista dell'oro nella finale degli Europei di inseguimento a squadre.

Filippo Ganna, Jonathan Milan, Francesco Lamon e Manlio Moro salgono sul tetto d'Europa e vincono la medaglia d'oro a Grechen (in Svizzera) nell'inseguimento su pista. Gara strepitosa dell'Italia che regala alla spedizione azzurra il secondo oro di giornata nel ciclismo su pista dopo quello di Simone Consonni. È stata la ciliegina sulla torta piazzata a suggello anche dell'argento ottenuto dal quartetto femminile la cui prova s'era disputata poco prima, sempre contro le rivali (nettamente più forti) d'Oltremanica. Risultati che per adesso vedono la Nazionale in cima al medaglie complessivo.

Serata stellare, lo testimonia anche il tempo registrato dal cronometro (3'47″667). Demolito il record della pista, il titolo arriva dopo cinque anni e contro una delle avversarie più forti. L'Italia di Marco Villa, che nel quartetto schierava Manlio Moro al posto di Lamon, aveva battuto la Francia in semifinale con un tempo di 3'48"333 ed è riuscita a migliorarsi sfoderano una grande prestazione di gruppo.

Il quartetto azzurro è partito forte e ha preso il largo nel corso della sfida.
Il quartetto azzurro è partito forte e ha preso il largo nel corso della sfida.

La Gran Bretagna campione del mondo non sembrava tanto lontana né irraggiungibile – aveva prevalso nella sua batteria contro la Danimarca in 3'48"504 – ma s'è dovuta inchinare dinanzi a un'Italia sontuosa. Certo, non aveva tra le proprie fila Hayter, infortunatosi alla clavicola durante la Cadel Evans Great Ocean. A completare il podio con il bronzo è la Francia, che nella finalina ha avuto la meglio sugli scandinavi in virtù di 3'49″837 (prestazione migliore di 170 millesimi).

Il successo odierno ha un sapore particolare per l'Italia per diverse buone ragioni. Anzitutto, consuma così la sua vendetta contro la Gran Bretagna che l'aveva beffata nella finale dei Mondiali risalente a ottobre scorso. Poi c'è Ganna che quando inforca i pedali sul tracciato di Grenchen si trasforma in un "razzo missile": è la stessa pista dove aveva impresso il nuovo record dell'ora, con la distanza di 56,792 km.

L'andamento della finalissima, la progressione e la scansione dei tempi spiegano bene quanto sia stata incontenibile l'Italia. Sette decimi di vantaggio dopo 1000 metri che diventano una voragine quando Ganna innesta le marce alte e dà la sterzata decisiva. La Gran Bretagna quasi alza bandiera bianca quando vede che il gap sale a 1"3 dopo 2000 metri e diventa un'infinità (1"7) dopo 3000 metri.

Zitti tutti, è il gesto che fa Ganna appena terminato il duello a distanza. Porta l'indice davanti al naso e toglie un sassolino dalla scarpa. Gioia incontenibile, la tiene serrata nel pugno che alza in segno di vittoria. Tutto vero, tutto meritato.

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