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Zohran Mamdani, il nuovo sindaco di New York che tifa l’Arsenal e vuole liberare il calcio dai ricchi

Il nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani, è un tifoso dell’Arsenal ed è nemico dichiarato del calcio elitario: vuole riportare lo sport più amato del mondo alle sue radici popolari, a partire dai biglietti del Mondiale 2026.
A cura di Vito Lamorte
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Zohran Mamdani, 34 anni, nato in Uganda da genitori indiani e cresciuto nel Queens, è diventato il primo sindaco musulmano e socialista di New York, vincendo contro i colossi del potere economico e mediatico che avevano sostenuto i suoi avversari. Un trionfo che ha entusiasmato anche i tifosi dell’Arsenal, la squadra del suo cuore.

Sui social, i Gunners hanno subito colto l’occasione per scherzare: se un tifoso dell'Arsenal può conquistare New York, forse anche l’Arsenal può finalmente tornare a vincere la Premier.

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Un tifoso di calcio vero, non un politico che finge di esserlo

Mamdani non nasconde la sua passione per il calcio e, soprattutto, per la sua valenza sociale. Durante la campagna elettorale ha utilizzato il pallone come simbolo di inclusione e riscatto, organizzando tornei di beneficenza per i rifugiati e promuovendo scuole calcio per giovani immigrati.

In un’America sempre più diseguale, il neosindaco ha fatto del calcio un mezzo per unire le comunità e per denunciare le disuguaglianze economiche.

Ma la sua battaglia non si ferma ai campetti di periferia: Mamdani ha lanciato la campagna “Game Over Greed”, una petizione contro il sistema di “prezzi dinamici” dei biglietti per il Mondiale 2026. Chiede una quota riservata del 15% a tariffe scontate per i residenti di New York, denunciando un modello che rischia di escludere le famiglie della classe lavoratrice.

"Non si può costruire un futuro sostenibile per il calcio se si nega ai tifosi la possibilità di viverlo dal vivo", ha dichiarato, criticando l’andamento dei prezzi che per la finale possono superare i 6.000 dollari.

Un politico popolare e un tifoso "contro"

L’elezione di Mamdani ha segnato un record di partecipazione, la più alta da mezzo secolo. Una vittoria simbolica contro la politica dei miliardari e a favore di una città più equa. Persino Donald Trump ed Elon Musk avevano invitato gli elettori a non sostenerlo, ma senza successo.

Oltre alla politica, Mamdani non rinuncia alla sua ironia da tifoso. Dopo una sconfitta del Liverpool ha commentato sul social network X: "Meraviglioso…", mentre dopo l’impresa del Manchester United di Ruben Amorim ad Anfield Road qualche settimana fa ha twittato: "Dio ti benedica, Amorim!".

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Sul VAR, invece, le sue idee sono chiare: "Non lo sopporto. È lento, snatura il gioco. Preferisco la tecnologia di linea: è rapida e precisa. Io sono un tipo ‘VAR out'". Un’affermazione che, a suo dire, gli è costata più critiche di molte delle sue proposte politiche.

Un sindaco Gunners che crede nel calcio come strumento di cambiamento

Mamdani ha fatto del calcio un linguaggio universale per parlare di uguaglianza, comunità e passione. E ora, mentre l’Arsenal continua a inseguire il suo sogno di gloria, New York ha trovato un nuovo simbolo di speranza: un sindaco che crede nel pallone come strumento di cambiamento, non di potere.

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