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Zaniolo per la prima volta sul caso scommesse: “Ho sbagliato, ma noi calciatori spesso siamo soli”

Zaniolo a tutto tondo sul caso scommesse che ha sconvolto l’Italia: “Ho giocato su cose da casinò ma non ho mai scommesso. La nostra è una vita a doppio taglio, succede che ci facciamo avvicinare da persone sbagliate”
A cura di Ada Cotugno
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Fra i nomi dei giocatori ascoltati per il caso scommesse che ha sconvolto l'Italia c'era anche quello di Nicolò Zaniolo: l'ex calciatore della Roma era stato ascoltato a Coverciano assieme a Sandro Tonali dopo le rivelazioni di Fabrizio Corona, momenti terribili che ricorda con dolore anche a distanza di mesi. e indagini hanno confermato che il giocatore dell'Aston Villa non ha scommesso sulle partite, ma ha soltanto usato siti illegali per giocare al casinò.

Il suo destino è stato diverso da quello dei compagni di Nazionale che stanno scontando una lunga squalifica, ma il percorso che ha dovuto attraversare lo ha particolarmente segnato. E per la prima volta ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport"Anche se poi tutto è andato bene, non è stata una cosa bella, ma non posso dire nulla sulle indagini, lo sa. La cosa importante è che sia finita, però è brutto essere tirati in mezzo a una storia del genere senza avere fatto niente di grave. Ha presente come posso aver vissuto l’arrivo della polizia a Coverciano? Un incubo".

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Zaniolo ha potuto tirare un sospiro di sollievo ma ci ha tenuto a chiarire tutto ciò che ha fatto, mettendo sul tavolo tutte le sue colpe: "Io ho giocato su cose da casinò, ma non ho mai scommesso. Comunque ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale".

Dietro a tutta questa situazione è emersa la condizione difficile in cui si ritrovano tanti giovani calciatori. La fama precoce, i soldi e le infinite tentazioni hanno portato talenti come Tonali e Fagioli a percorrere strade pericolose e illegali: tante volte è la noia a giocare brutti scherzi, con il peso della popolarità che fa il resto. Zaniolo si è soffermato proprio su questo aspetto che molti non considerano: "La nostra è una vita a doppio taglio. Lo so abbiamo i soldi, possiamo permetterci cose a cui la maggior parte delle persone non può arrivare, però spesso siamo costretti a stare da soli. Crede che non sappiamo che tante persone che ci si avvicinano lo fanno solo perché siamo famosi? Se andiamo in un ristorante o in un locale abbiamo tutti gli occhi addosso. Magari c’è gente che sta lì a farci dei video coi cellulari. Così se facciamo o diciamo una stupidaggine, in pochi secondi lo sa tutto il mondo. E allora magari non usciamo. Ce ne stiamo a casa col tablet o col cellulare, e per passare il tempo capita di giocare. Tutto qui. Non sarà intelligentissimo, ma è la verità".

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Insomma, non è tutto oro ciò che luccica. Alla rosea Zaniolo ha parlato anche della noia che pervade le loro giornate e che porta tanti giocatori a prendere scelte sbagliate. La solitudine e la lontananza dalle famiglie sono altri fattori che incidono: "A volte capita di annoiarci. Per questo ci succede di far avvicinare persone che poi si dimostrano sbagliate. Tanti di noi sono usciti di casa quando erano poco più di un bambino… So di compagni che piangevano, da piccoli, quando si ritrovavano in club lontani da casa, senza avere vicino il papà o la mamma".

Ora il giocatore sta cercando di voltare pagina, concentrandosi sulla sua avventura all'Aston Villa e sul futuro dell'Italia agli Europei. Nel corso della sua intervista non è mancato un bel pensiero rivolto a Luciano Spalletti che lo ha tenuto in Azzurro in questi momenti difficili: "Sono grato al mister per avermi tenuto nel gruppo. Ora tocca a me ripagarlo. Con lui rapporto splendido".

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