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Zaccheroni: “Adriano non mi risponde al telefono, l’ho ferito tanto. Mi disse: non lo faccio più”

Alberto Zaccheroni ha raccontato un aneddoto su Adriano che ha avuto in squadra da allenatore quando ha guidato l’Inter nella stagione 2003/2004: “Tutti gli anni provo a chiamarlo, soprattutto quando compie gli anni, ma non mi risponde. L’ho proprio ferito, l’ho ferito tanto”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Alberto Zaccheroni è stato uno degli allenatori più noti del campionato di Serie A a cavallo tra gli anno '90 e 2000. Il tecnico romagnolo in carriera è stato alla guida di club importanti come Udinese, Milan, Lazio, Torino, Juventus, la Nazionale del Giappone ma anche l'Inter. Proprio con i nerazzurri Zac ha vissuto un'esperienza breve ma intensa nella stagione 2003-2004 quando subentrò a Hector Cuper. Zaccheroni ha guidato la squadra al quarto posto in campionato, qualificandola per la Champions League rassegnando poi le dimissioni a fine stagione.

Ospite al Premio Azeglio Vicini, l'ex allenatore dei nerazzurri ai microfoni di RTV ha parlato proprio della sua esperienza all'Inter parlando nello specifico del suo rapporto con Adriano. Il brasiliano, autentico trascinatore e stella di quella squadra, è stato il protagonista di un aneddoto raccontato dallo stesso Zaccheroni. L'allenatore l'aveva redarguito per un ritardo in allenamento e da quel momento l'attaccante non l'ha più risposto al telefono nonostante avesse trascinato l'Inter in Champions. Ancora oggi Zaccheroni prova a chiamarlo a ogni compleanno, ma invano: "Non mi risponde. L'ho proprio ferito, l'ho ferito tanto".

Zaccheroni sulla panchina dell’Inter.
Zaccheroni sulla panchina dell’Inter.

L'aneddoto di Zaccheroni su Adriano all'Inter

Zaccheroni racconta con tanto rammarico cosa accadde in quella stagione all'Inter con la gestione di Adriano: "Per fortuna che avevo lui ma ancora oggi non mi risponde perché io lo mandai a casa". L'allenatore racconta cosa accadde e perché poi Adriano decise di rompere ogni rapporto con lui: "Non gli permisi di svolgere l'allenamento – ricorda Zac -. Io sapevo che la sera prima era andato… e io gli dissi: ‘Premetto che non sono arrabbiato, sono solamente deluso. Oggi i compagni sono lì che ti aspettano per iniziare l'allenamento e sei arrivato cinque minuti in ritardo e per questo non è giusto che ti alleni con loro. Adesso torni a letto e domattina se hai voglia di allenarti arrivi in orario'".

L'allenatore romagnolo usò fu molto netto nei confronti del brasiliano che ebbe una reazione inaspettata. "Si mise a piangere e mi disse che non l'avrebbe più fatto – spiega -. Erano lui e un altro compagno del quale non faccio il nome, più giovane di lui. Sono ritornati dentro lo spogliatoio per poi andare a casa". Una ramanzina che però ha avuto lo stesso gli effetti sperati: "Da lì in avanti Adriano ci ha portati in Champions caricandosi la squadra sulle spalle e le partite non dico che le vinceva da solo, ma quasi".

Adriano con la maglia dell’Inter in quella stagione.
Adriano con la maglia dell’Inter in quella stagione.

Zaccheroni spiega cosa accade a ogni compleanno di Adriano

Ma il rovescio della medaglia oggi è un altro: "Mi piange il cuore che sia ancora arrabbiato con me perché tutti gli anni provo a chiamarlo, soprattutto quando compie gli anni, ma non mi risponde – dice Zaccheroni -. L'ho proprio ferito, l'ho ferito tanto. E mi dispiace, perché io lo volevo aiutare. Però è vero che a livello calcistico da lì in avanti ha fatto la differenza ma mi piacerebbe che capisse perché l'ho fatto, sono stato duro. Mi farebbe immensamente piacere. Io spero sempre che un giorno o l'altro mi venga a trovare".

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