Trump conferma i divieti d’ingresso negli USA per i tifosi di 19 nazioni ai Mondiali 2026: l’elenco

L'amministrazione Trump è al centro delle polemiche dopo aver confermato il divieto di ingresso negli Stati Uniti per cittadini di 19 paesi, proprio a ridosso del sorteggio della Coppa del Mondo 2026. Al momento, questo provvedimento rischia di impedire ai tifosi di alcune nazioni di seguire le proprie squadre durante il torneo che si terrà negli Stati Uniti, Canada e Messico.
A giugno, Trump aveva annunciato nuove “restrizioni di buon senso” sui viaggi, giustificandole come misura di protezione contro individui considerati potenzialmente pericolosi. L’ordine impedisce l’ingresso a cittadini di 12 paesi, tra cui Haiti e Iran, entrambi qualificati per il Mondiale, e include Afghanistan, Myanmar, Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale, Eritrea, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Per altri sette stati, tra cui Cuba e Venezuela, sono previste limitazioni parziali (gli altri sono Burundi, Laos, Sierra Leone, Togo e Turkmenistan).

Durante una conferenza stampa, Andrew Giuliani, direttore esecutivo della White House World Cup Task Force, ha chiarito che i tifosi provenienti dai Paesi soggetti al divieto non avranno esenzioni speciali, mentre giocatori e membri dello staff sportivo riceveranno i visti necessari. “I visti sono una questione di sicurezza nazionale”, ha sottolineato Giuliani, evidenziando come la situazione resti delicata, soprattutto per Haiti, il cui commissario tecnico, Sebastien Migne, non ha mai potuto recarsi nel Paese per motivi di sicurezza.
Coppa del Mondo a rischio per i tifosi: Trump conferma il divieto d’ingresso per 19 Paesi
Haiti affronta un contesto di estrema instabilità: violenza delle gang, crimini contro i bambini e crisi alimentare colpiscono gran parte della popolazione, tanto che il Foreign, Commonwealth & Development Office sconsiglia qualsiasi viaggio nel Paese. Migne, pur guidando la nazionale verso la qualificazione, non ha mai messo piede sul territorio dal suo insediamento nel 2024.

Nonostante ciò, l’ordinanza prevede un’esenzione per atleti, staff e parenti stretti impegnati in eventi sportivi come la Coppa del Mondo o le Olimpiadi.
Il presidente FIFA, Gianni Infantino, ha comunque assicurato che gli Stati Uniti accoglieranno tutti coloro che vorranno partecipare e godersi il torneo, ma al momento i tifosi dei Paesi colpiti dal divieto non possono ancora pianificare la loro trasferta.