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La vittoria di Pioli su Spalletti: incartato tre volte e sempre nello stesso modo

Pioli incarta Spalletti sempre allo stesso modo e il Milan elimina il Napoli dalla Champions League. Il tecnico partenopeo avrebbe potuto pensare a qualcosa di diverso.
A cura di Jvan Sica
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Tre partite in 16 giorni e tre partite fotocopia. Il Milan gioca sempre con gli stessi undici e sempre allo stesso modo. Così Pioli ha fatto scacco matto a Spalletti e si è qualificato per le semifinali di Champions League. Il problema per il Napoli è che anche la squadra di Spalletti gioca allo stesso modo e non avendo la stessa lucidità di quasi tutto il campionato non è mai riuscita a vincere con i rossoneri.

La semifinale raggiunta è una vittoria di Stefano Pioli che è stato capace di essere estremamente umile, ha modificato la squadra per adattarsi ai punti di debolezza del Napoli, affogando i suoi punti di forza, ad esempio marcando a uomo, anche con più uomini Khvicha Kvaratskhelia. Nella gestione degli uomini forse Spalletti poteva anche poco. Hai uno dei migliori dieci centravanti al mondo, il centravanti della Nazionale e per sicurezza ti fai prendere anche un centravanti che in Italia fa più di 10 gol a campionato. Mai puoi immaginare che si infortunano tutti e tre.

Però nella concezione generale del doppio confronto, una volta che hai capito come il Milan vuole giocare, devi cercare in qualche modo di trovare un escamotage, una soluzione a sorpresa, un’idea che nessuno si aspetta. Al Milan è bastato difendere piatto con 7 uomini, perché sapeva che una volta che i suoi velocisti avrebbero preso palla dai 50 metri in avanti avrebbero messo in grande difficoltà la difesa del Napoli. Quando succede in una partita e prendi 4 gol, si può parlare di shock, ma se succede altre due volte c’è un problema di lettura.

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Il Milan è stato perfetto perché da una parte Maldini dava supponenza e superbia nelle dichiarazioni a una squadra che non era abituata a questi palcoscenici, rendendoli più consapevoli di loro stessi, mentre Pioli, dall’altra parte, lavorava umilmente e ha fatto giocare un Milan molto artigiano, che cercava di battere l’avversario nei due singoli, di vincere le piccole battaglie fisiche e tecniche, venendo premiato.

Il Napoli non deve rammaricarsi più di tanto ma queste sono partite che servono a fare tesoro ed esperienza. La si poteva fare in questi 15 giorni di focus su questo singolo avversario, ma è andata così e lo scudetto che adesso deve essere vinto senza drammi, può consolare di questo grande dispiacere.

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