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Toby Alderweireld del Tottenham: “Una statua per me? Sono onorato, ma non credo di meritarla”

A Ekeren c’è chi vuole sostituire la statua di re Leopoldo II, che è passato alla storia anche per terribili atrocità, con quella di Alderweireld, difensore con 98 presenze con il Belgio. Il difensore del Tottenham pensava a uno scherzo, ma è tutto vero. E Alderweireld con grande umiltà ha detto: “No grazie, non la merito”.
A cura di Alessio Morra
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In questo periodo si parla molto di statue, parecchie sono state abbattute in giro per il mondo e tantissime sono state imbrattate. Il problema è comune e riguarda anche il Belgio. Nella cittadina di Ereken c’è chi vuole rimuovere quella di Leopoldo II, che regnò tra l’800 e il ‘900, che è passato alla storia per atti sanguinari e forti atrocità in Congo. E al suo posto i cittadini vorrebbero esigere la statua di Toby Alderweireld, difensore del Tottenham, che però preferisce non vedere nessuna sua statua.

Una statua per Alderweireld

La protesta ‘Black Lives Matter’ partita negli Stati Uniti dopo l’omicidio di George Floyd ha portato in tutto il mondo anche la rimozione di alcune statue. Così è stato anche in Europa e anche il Belgio è pronto a unirsi a questa battaglia anti-statue. E a Ekeren, paese di 23mila abitanti, c’è chi pretende di abbattere o quanto meno rimuovere quella dedicata al re Leopoldo II, ricordato anche per grandi atrocità in Congo, a cavallo tra ‘800 e ‘900 e con una petizione è stato chiesto di sostituire la statua del sovrano con quella di Alderweireld, un simbolo della città e della nazionale con cui ha disputato 98 partite.

Pensavo fosse uno scherzo, sicuro è che una statua non la merito

Quando ha sentito la notizia pensava fosse uno scherzo, ma poi quando ha visto che la petizione aveva preso piede e che aveva già tante firma invece ha compreso la portata il forte difensore. Alderweireld, che durante la quarantena ha regalato tablet e telefoni a chi ne aveva bisogno, ha detto, al ‘Guardian’, di non meritare una statua e pensa che sia inutile abbatterle, ma fondamentale è lottare contro il razzismo e cercare di non ripetere più gli stessi errori:

Pensavo fosse un scherzo ma venerdì, quando aveva già superato quota ottocento, ho capito che era una richiesta seria. Confesso che sono un onorato. Sono nato e cresciuto a Ekeren, dove ho vissuto fino all’età di 15 anni. Sono andato a scuola lì e ogni tanto torno da quelle parti. Se lo volessero davvero, non direi mai di no, ma non firmerò la mia petizione. Di tutte le persone che hanno aderito, penso che l’ottanta per cento sia mio amico. Non credo di meritare una statua e non so se sia corretto abbatterle, ma è importante studiare la storia e imparare. Il passato va approfondito, penso alle guerre mondiali ad esempio. Sono disgustato dagli episodi di razzismo, di oggi e di ieri, ma ha senso buttare giù le statue? Penso che la cosa veramente importante sia riflettere sugli errori del passato e non ripeterli.

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