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Tino Asprilla oggi vive di canna da zucchero e preservativi: ma non ha mai lavorato un solo giorno

Tino Asprilla si è ritirato dal calcio giocato nel marzo 2005 ma non ha mai rinunciato al suo proverbiale stile, fatto di eccessi, vizi e divertimenti. Per mantenerlo si è inventato imprenditore, a suo modo. Oggi dirige un’azienda agricola, ha una marca di preservativi e continua a girare il mondo e a godersi la vita: “A lavorare ci pensano gli altri”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Faustino "Tino" Asprilla non si smentisce mai e anche alla soglia dei 55 anni resta uno dei personaggi legati al mondo del calcio, tra i più estroversi e borderline. Si sprecano gli aneddoti di quando vestiva le maglie della Colombia, del Parma o del Palmeiras, tra storie di eccessi che, però, non gli hanno vietato di restare nei cuori dei suoi tifosi che ancora oggi lo ricordano con estremo affetto. Come quelli del Parma in cui contribuì a suon di gol a scalare le vette europee negli anni 90. Oggi, "Tino" è da anni lontano dal calcio giocato ma non è cambiato: si è trasformato in imprenditore a modo suo, guadagnando senza lavorare una sola ora al giorno.

A dirlo è lui stesso, senza veli né paura di ritrovarsi una valanga di critiche e insulti: "La mia giornata tipica è sveglia a mezzogiorno, colazione abbondante a base di frutta. Poi, un bel riposino pomeridiano. Alla fine, una bella doccia, la cena e poi via: feste fino all'alba". Così raccontava in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport. Dunque, di cosa vive il buon Asprilla? Per il tenore di vita che ha sempre amato sostenere di certo non può permettersi di vivere di rendita con quanto guadagnato nel calcio per anni e, infatti, si vanta di essere un imprenditore. Anche diversificando i suoi interessi.

Tino Asprilla portato in trionfo a Parma: in gialloblù giocò dal 1992 al 1996
Tino Asprilla portato in trionfo a Parma: in gialloblù giocò dal 1992 al 1996

Asprilla oggi sembra la reincarnazione vivente del famoso motto di Confucio: "Scegli il lavoro che ti piace e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita". La prima parte della sua vita ne è stato lo specchio riflesso: grazie alle sue doti e qualità indiscusse ha imperversato per quasi 20 anni in giro per i campi d'Europa, del Centro e del Sud America. Conquistandosi fama e soprattutto gloria e soldi. Poi, una volta deciso di ritirarsi dal calcio giocato, nel marzo 2005, ha continuato il suo stile di vita, trovando altri sistemi per mantenersi, senza mai doversi preoccupare di dover lavorare.

Ed ecco come vive oggi Tino Asprilla che ha deciso di prendersi carico dell'azienda di famiglia, un'impresa che produce canna da zucchero e che ha ereditato da suo papà. Un commercio proficuo anche perché il primo cliente della "San Carlos" altro non è che il Governo colombiano in persona e che gli ha permesso negli anni di evitare qualsiasi topo di impegno diretto: "Ho una buona azienda agricola che produce canna da zucchero al Governo" ha spiegato ancora una volta senza remore: "Io dirigo soltanto, a lavorare ci pensano i miei dipendenti, ne ho tanti".

Il resto del tempo, Asprilla lo trascorre girando per il mondo, collaborando per la ESPN, continuando a coltivare i propri interessi e passioni. Prestando il suo nome e il suo volto a decine e decine di spot per i prodotti più differenti, che puntualmente pubblica sui suoi account social.

Interessi tra i più disparati, come i preservativi. Sì, perché Tino Asprilla si è ritagliato uno spicchio di mercato nel commercio di preservativi con una linea che riporta il suo nome, i "Tino Condones" il cui slogan sposa appieno la personalità dell'ex stella colombiana: "El Tamaño conta", ovverosia "Le dimensioni contano". Fedele alla linea, in tutto. Perché non solo nel prodotto o nel claim ma anche nella scelta dei profilattici, il tocco di Tino è evidente: "Consiglio sempre a tutti i condom al sapore di guaiava. Quando ero piccolo avevamo nel nostro giardino un albero di guaiava e questa aveva un gusto e un sapore che secondo me s'addice tanto alle relazioni amorose".

Un commercio che Asprilla gestisce dal lontano 2014 e che è riuscito a incrementare considerevolmente durante la Pandemia, quando scelse la strada dell'on-line per moltiplicare le vendite, abbattendo i prezzi e inserendosi nel mercato a distanza.

Un successo, che gli ha fatto presto dimenticare la crisi finanziaria che lo aveva colpito qualche mese prima quando era giunta la notizia, poi certificata da fonti dell'erario colombiano, che attorno al 2021 aveva debiti che superavano i 1.000 milioni di dollari. Ma anche in quel frangente, lo "stile" Asprilla uscì ancora una volta vincente: anche attraverso il filo diretto con il Governo quale principale cliente della sua azienda, riuscì a usufruire della Legge 1116 per la riorganizzazione delle aziende in difficoltà finanziarie, sfruttando i fondi messi a disposizione dalla Sovrintendenza alle Imprese. Uscendo dai guai e potendo continuare a permettersi lo stile di vita sempre cercato e goduto. Senza mai lavorare un solo giorno.

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