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Mondiali in Qatar 2022

Telecronista licenziato ai Mondiali nell’intervallo di una partita: gli è scappato un nome proibito

Incredibile vicenda che ha visto coinvolto il telecronista della televisione di stato turca: dopo l’intervallo non è tornato al microfono, licenziato in tronco.
A cura di Paolo Fiorenza
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Immaginate Stefano Bizzotto o Alberto Rimedio impegnati nella telecronaca Rai di una partita ai Mondiali. Tutto tranquillo, niente apparentemente di strano, finisce il primo tempo ma alla ripresa del match la voce è diversa, perché il telecronista che aveva iniziato l'incontro è stato licenziato brutalmente nell'intervallo. Vi sembra uno scenario di un mondo distopico che non potrebbe mai verificarsi nel 2022 sul pianeta Terra? E invece no, visto che è esattamente quello che è accaduto ieri durante Marocco-Canada ai Mondiali in Qatar.

La partita, vinta 2-1 da Hakimi e compagni, ha qualificato il sorprendente Marocco come primo, accoppiandolo alla Spagna negli ottavi, mentre la Croazia – arrivata seconda – giocherà col Giappone. Il match tra marocchini e canadesi è stato trasmesso in diretta dalla TV di stato turca, la TRT, che ha i diritti dei Mondiali di calcio. Al microfono c'era Alper Bakircigil: non certo un giornalista inesperto, eppure nel corso del primo tempo della sfida gli è scappato qualcosa che era giornalisticamente inappuntabile, ma conteneva un nome da non pronunciare per nessun motivo in Turchia.

È accaduto al 4′ di gioco, quando Ziyech ha portato in vantaggio il Marocco. A quel punto il telecronista ha dato la classica pillola statistica, spiegando che il gol più veloce dei Mondiali era stato segnato proprio da un calciatore turco: Hakan Sukur. L'ex bomber del Galatasaray, che abbiamo visto anche in Italia con le maglie di Torino, Inter e Parma, è stato una leggenda della nazionale turca, con numeri da record: secondo per presenze assolute, primo per gol segnati all-time. Il giocatore oggi 51enne è tuttavia caduto in disgrazia qualche anno fa, per il suo sostegno all'opposizione contro il presidente Erdogan.

Ostracizzato completamente dal governo del suo Paese, Hakan è stato costretto a fuggire negli Stati Uniti, dove vive tuttora in condizioni meno agiate (ha fatto anche l'autista Uber), dopo che gli è stato tolto tutto. "La mia situazione è difficilissima. Mi hanno tolto ogni cosa, la patria, il lavoro, quasi tutto ciò che ho guadagnato onestamente e che ho sempre investito in Turchia: sarebbe sacro, ma non è più mio – aveva spiegato un anno fa – Erdogan mi aveva chiesto di far parte del suo partito perché così avrebbe avuto più voti e poi, solo perché non condividevo le sue idee e la piega del governo, mi ha trasformato in nemico pubblico. Il mio patrimonio è stato confiscato, i miei familiari perseguitati e discriminati, mio padre arrestato".

Hakan Sukur oggi, esule negli Stati Uniti: in Turchia è un appestato
Hakan Sukur oggi, esule negli Stati Uniti: in Turchia è un appestato

In quella occasione Hakan aveva aggiunto delle parole profetiche circa quello che è successo ieri a chi ha pronunciato il suo nome in diretta nazionale: "Per molti calciatori turchi che giocano all'estero è semplicemente meglio non schierarsi. Io stesso sono un monito per loro: se si alza la voce o la testa, si fa la mia stessa fine. Se qualcuno prendesse posizione, anche solo parlando di me, non potrebbe un domani tornare a giocare in Turchia perché tutto, dai club alla Federazione, è controllato dal regime". Alper Bakircigil non è un calciatore, ma soltanto pronunciare il nome di Hakan gli è stato fatale. Nell'intervallo di Marocco-Canada, infatti, per il solo fatto di aver detto quella breve frase, il giornalista è stato licenziato in tronco dal canale televisivo.

Al suo posto, all'inizio del secondo tempo, c'era infatti un suo collega. L'incredibile e drammatica vicenda è stata confermata nella serata di giovedì dallo stesso Bakircigil sul suo profilo Twitter, salvo poi cancellare l'account per paura di ulteriori ritorsioni delle autorità turche: "Sono stato fatto fuori dalla TRT, dove ho lavorato con orgoglio per molti anni, dopo l'evento che ha avuto luogo oggi. La separazione fa parte dell'amore. Spero di vedervi di nuovo. Arrivederci…".

I tweet cancellati da Alper Bakircigil
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