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Steven Zhang deve restituire 320 milioni di debito ma l’Inter non c’entra: cosa è successo

Il presidente dell’Inter Steven Zhang ha ricevuto la sentenza da parte della Corte d’Appello di Milano che dà ragione ai creditori: dovrà pagare un debito da 320 milioni ad una banca cinese, che potrà rivalersi sui beni dell’imprenditore, anche in Italia. Ma la società nerazzurra non è coinvolta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche se l'Inter è totalmente estranea alla vicenda, tiene banco ancora una volta la situazione finanziaria del suo presidente, Steven Zhang dopo che la Corte d’Appello di Milano ha accolto il ricorso di China Construction Bank Asia Corporation (CCBA), costringendo il numero uno nerazzurro a versare 320 milioni di euro, dopo la causa che si è conclusa con una sentenza a sfavore del patron di Suning. Cosa significa? Che i creditori potranno "aggredire" i beni dell'imprenditore cinese anche in Italia escludendo, al momento, l'Inter.

Tra questi beni non c'è dunque l'Inter, di cui la famiglia Zhang è proprietaria indirettamente e che è ad oggi in pegno al fondo americano Oaktree, a garanzia di un prestito di 275 milioni più interessi che scadrà il prossimo maggio. Ma proprio di Inter, la China Construction Bank Asia Corporation ha parlato nella sede di Hong Kong dove è stata accettata la richiesta poi avvallata dalla Corte milanese: la banca cinese ha chiesto che l’Inter riconosca a Zhang uno stipendio, per poterglielo pignorare. Ma è una ipotesi più che remota, visto che il CdA nerazzurro già in passato aveva rigettato la richiesta. Dopotutto a Zhang, come a tutti i presidenti della storia interista prima di lui, non sono mai stati elargiti compensi da parte del club.

Oltre a ciò, al momento la Banca cinese creditrice nei confronti di Zhang non ha ulteriormente "indicato né quali beni del resistente intende aggredire, né ove, in ipotesi, detti beni si trovino" all'interno del suo quadro accusatorio, evitando di fatto qualsiasi riferimento alla società nerazzurra. La causa davanti alla Corte d’Appello era stata avviata nell’aprile 2023 e oggi ha avuto il suo epilogo decidendo che la quota che deve essere ripagata, è pari a 255 milioni di dollari più interessi per 2,6 milioni fino al 2 agosto 2021 e poi interessi annui pari al 13% sui 255 milioni di cui sopra dal 3 agosto 2021, per il totale complessivo da 320 milioni.

La posizione dell'Inter nella sentenza della Corte d'Appello

Di fronte a questo ennesimo scenario finanziario difficoltoso, l'Inter – anche indirettamente – non è al momento per nulla coinvolta. I giudici hanno spiegato che i creditori di Zhang non hanno fornito indicazioni specifiche sui beni, tuttavia, la presenza di Zhang come presidente dell'Inter è stata considerata sufficiente dalla Corte d'Appello per stabilire che l'azione proposta dai creditori sia correttamente radicata anche sul territorio italiano. Resta ovviamente alta l'attenzione per capire l'evoluzione della vicenda perché a maggio ci sarà anche un altro elemento economico che, questa volta, coinvolge direttamente l'universo nerazzurro: la definizione del rapporto con Oaktree a garanzia di un prestito in scadenza di circa 275 milioni di euro e che riguarderà il futuro della proprietà interista.

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