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Spogliatoio del PSG spaccato in due gruppi, volano insulti in spagnolo: Hakimi l’ultima vittima

La situazione in casa PSG dopo l’eliminazione dalla Champions e il tracollo contro il Monaco si è complicata ulteriormente. Lo spogliatoio sembra una vera e propria polveriera.
A cura di Marco Beltrami
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Spesso e volentieri nel corso della stagione, gli spifferi provenienti dallo spogliatoio del PSG hanno raccontato di una situazione tutt'altro che semplice. Il gruppo dei Bleus non si è mai dimostrato particolarmente compatto, con le individualità a farla da padrone e diverse fratture. I risultati aiutano a migliorare lo stato d'animo dei giocatori rivelandosi un viatico per tutti i mali. Al contrario invece quando il "piatto piange" lo scenario si complica ulteriormente e la tensione aumenta. Ed è proprio quello che è accaduto nella squadra transalpina, dopo l'eliminazione dalla Champions per mano del Real Madrid e il tracollo contro il Monaco.

La sconfitta contro gli spagnoli, arrivata nel clamoroso finale del Bernabeu dopo un match e mezzo di controllo, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso al PSG. Smaltita la frustrazione e la rabbia contro l'arbitro, per il caso del presunto fallo di Benzema su Donnarumma non sanzionato, i giocatori si sono ritrovati faccia a faccia e i dissapori sono esplosi. In primis la frattura tra i gruppo dei sudamericani, e quello dei calciatori europei, si è ulteriormente allargata, diventando ormai insanabile. Secondo quanto rivelato da una fonte interna al PSG dopo lo 0-3 contro il Monaco: "Tutto è venuto fuori, e per fortuna ora ci sarà la pausa in modo tale che la situazione si raffreddi".

L'ultimo ko che comunque non incide sulla corsa al titolo ormai in pugno della formazione della Tour Eiffel, ha lasciato il segno. Un silenzio di tomba nello spogliatoio, con i due gruppi ben distinti, e con i giocatori che non hanno voluto assumersi la responsabilità di dire o fare qualcosa per spronare tutti. Insomma non si vedeva l'ora di tornare a casa, con Pochettino e i dirigenti che dal canto loro non hanno preso di posizione, e hanno lasciato smaltire rabbia e delusione. Una mancanza di polso, tra le cause della situazione interna del PSG.

D'altronde prima del silenzio, c'è stata tanta rabbia e frustrazione. Il tutto è stato evidenziato anche da diversi cronisti francesi: se Romain Molina ha parlato dei tantissimi "hijo de puta" (figlio di p…..a) che si sentono in allenamento, Daniel Riolo ha parlato di giocatori tutti contro tutti. Se i sudamericani fanno gruppo a parte, il resto è frastagliato. Donnarumma in campo è apparso spaesato, anche a causa dell'errore in Champions, Neymar è sembrato confuso, con le voci sul presunto "mal di pancia" di Messi non convocato per Monaco. Lo stesso Riolo ha dichiarato a RMC: "Il PSG non è più un club. C'è una frattura negli spogliatoi tra tanti giocatori che non si parlano più. Non c'è più filo conduttore. L'allenatore non c'è più, il presidente non ha detto una parola. Bisognava ‘stringere i bulloni', non è stato fatto".

Una situazione molto particolare sembra essere quella di Hakimi, che si sente un po' abbandonato a sé stesso e preoccupato per il futuro. L'esterno ex Inter si è infastidito per la mancanza di altruismo dei compagni nei suoi confronti: quando subisce un fallo per esempio, il marocchino non vede mai gli altri Bleus prendere le sue parti, come fanno con Neymar o altri. Inoltre c'è un aspetto che angoscia Hakimi, ovvero la possibile partenza di Mbappé. Il primo è molto legato al transalpino e potrebbe risentire dunque del suo addio, destinazione Real. Una conferma ulteriore della mancata compattezza del gruppo.

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