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Shakhtar in Champions mentre Kiev è sotto le bombe, clima surreale in ritiro: squadra terrorizzata

Lo Shakhtar Donetsk affronterà il Real Madrid in Champions in un clima surreale. Squadra terrorizzata dai nuovi attacchi missilistici su diverse città dell’Ucraina che hanno provocato morti e feriti.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Siamo arrivati al giorno 229 della guerra in Ucraina e la strategia terroristica della Russia di Putin di certo non stenta a fermarsi. Gli attacchi delle ultime ore a Kiev, Leopoli e altre città dell'Ucraina, hanno causato ancora morti e feriti. L'esplosione del ponte che collega la Russia alla Crimea ha riacceso il conflitto e Putin ha minacciato risposte ancora più severe a ulteriori attacchi contro la Russia. Mosca ha così rotto il silenzio, accusando pubblicamente Kiev facendo piombare nuovamente nel terrore tutto il popolo ucraino. Nel bel mezzo del conflitto c'è anche una partita di calcio che dovrebbe giocarsi e che vede impegnato lo Shakhtar Donetsk contro il Real Madrid. Il club, attraverso i propri account social, sta infatti concentrando la sua attenzione proprio sul popolo ucraino con video e foto che testimoniano quanto sia accadendo.

Quella contro il Real è dunque una gara che si giocherà in un'atmosfera surreale con la consapevolezza che gli attacchi missilistici russi sulle varie città dell'Ucraina hanno portato ad almeno 10 morti e circa 60 feriti. Dopo circa sei ore, l'allarme aereo a Kiev è terminato, ma tra i giocatori in ritiro c'è ancora tanta paura e angoscia. La partita è l'ultimo dei problemi e infatti questa mattina molti dei giocatori dello Shakhtar sono rimasti seduti a scorrere i loro telefoni e a contattare genitori, famiglie e amici negli scantinati di Kiev e Zaporizhzhia per essere certi che non sia accaduto nulla. "In questo momento c'è molta tensione nei giocatori, nei membri dello staff e nei dipendenti del club", spiega Curro Galán, allenatore dei portieri dello Shakhtar che ha parlato all'ABC dal Regent Hotel, nel ritiro di Varsavia dove si giocherà la partita.

Uno scenario assolutamente apocalittico e fuori dal nomale e che non ha nulla a che fare con lo sport. "Nessuno di noi pensa alla partita. ‘Non so cosa dirò in conferenza stampa', mi ha appena detto Jovicevic, l'allenatore, in una chiacchierata che ho avuto con lui", ha spiegato ancora il preparatore dei portieri della squadra ucraina. "I giocatori stanno cercando di contattare i parenti, ma è un argomento così delicato che per ora non siamo entrati nel dettaglio e dobbiamo stare molto attenti" ha spiegato ancora Curro. Una situazione che dunque rischia di compromettere anche il contesto di una partita che sta passando in secondo piano.

"I volti stamattina a colazione erano molto seri, quasi da funerale", hanno invece raccontato ad AS dal club ucraino. Lo Shakhtar deve affrontare i campioni d'Europa in poco più di 24 ore con l'angoscia emotiva di non sapere in prima persona cosa stia succedendo nel loro Paese. Quando hanno lasciato Kiev poco più di una settimana fa, sembrava quasi una città in una certa misura normale, e sembrava che anche grazie agli aiuti degli altri Paesi, il dialogo e gli appelli del Papa, si potesse ritornare alla normalità, trovare un accordo e cessare questo conflitto. E invece ora Kiev e l'Ucraina sono di nuovo un obiettivo militare nel mirino dei missili di Putin.

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