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Serie A, il ministro Vincenzo Spadafora: “Partite trasmesse in chiaro”

Il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha spedito al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e al numero uno della Lega Calcio Seria A, Paolo Dal Pino, una lettera per chiedere di valutare se ci sono tutte le condizioni per mandare in onda in chiaro almeno gli incontri in programma per la prossima giornata di campionato.
A cura di Maurizio De Santis
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Le partite del campionato di Serie A verranno trasmesse in chiaro? Nulla è ancora deciso ma si registra un passo in avanti in questa direzione. Il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha spedito al Presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e per conoscenza al numero uno della Lega Calcio Seria A, Paolo Dal Pino, una lettera per chiedere di valutare se ci sono tutte le condizioni per mandare in onda in chiaro almeno gli incontri in programma per la prossima giornata.

Una ipotesi, quella caldeggiata in queste ore, che aveva preso piede già nei giorni ma s'era arenata sullo scoglio della "legge Melandri" e sull'impossibilità per Sky (che non è in possesso del diritto di trasmissione in chiaro) di utilizzare il canale Tv8 per offrire questo servizio straordinario a tutti gli utenti senza limitazioni. Un gesto distensivo che ha trovato d'accordo il presidente della Figc. Si attende la risposta della Lega Calcio Serie A e di Sky.

La lettera del ministro Spadafora a Figc e Lega Serie A

Un'ipotesi – quella espressa dal ministro Spadafora – che trova ragione nel momento difficile che sta attraversando il Paese a causa dell'emergenza Coronavirus (qui tutti gli aggiornamenti) e nelle necessità di offrire alla popolazione l'opportunità di restare a casa e godere di uno spettacolo che può aiutare a lenire la forte preoccupazione per quanto sta accadendo. Uno spettacolo al quale non è possibile assistere dal vivo per il provvedimento di porte chiuse e per il quale nei giorni scorsi è stata presentata anche un'interrogazione parlamentare.

Caro Presidente, nell’attuale fase di emergenza sanitaria – dalla quale il Paese uscirà, ne sono certo, più forte e unito di prima – lo sport, come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze. Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti.

Lo sport, e nello specifico il calcio, come strumento di "distrazione e distensione", un'occasione di "unione" per aiutare il Paese ad affrontare l'emergenza e spezzare il clima di paura e preoccupazione. È questo un altro passaggio della lettera del ministro Spadafora

Superata la fase di primo confronto sulle soluzioni volte a fronteggiare al meglio l’emergenza ed essendosi chiarito, al netto di comprensibili diverse sensibilità, il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane, ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, né paure.

Un bellissimo segnale per tutti gli italiani. È così che il ministro del Governo Conte definisce un'iniziativa pensata come misura eccezionale da adottare in questo momento. Una proposta e al tempo stesso una richiesta d'impulso perché tutte le parti in causa trovino un accordo in materia.

È con questo spirito che Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe, io credo, un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere e, addirittura, di cooperare attivamente al raggiungimento delle loro stesse finalità. Confido nella Sua azione di impulso e nella disponibilità di tutti gli attori coinvolti a volersi confrontare e rendersi protagonisti di un grande messaggio all’Italia e all’Europa.

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