Serbia, Prijovic (ex Parma) vìola l’isolamento: tre mesi di reclusione

Il pugno di ferro per fare rispettare le regole è un'arma utilizzata anche dal Governo serbo. Dopo le notizie che arrivavano dall'Asia dove il regime imponeva un ‘coprifuoco' totale la cui violazione veniva punita anche nelle modalità più dure (reclusione ed esecuzione), la vicina Serbia ha dimostrato di non avere tolleranza alcuna contro chi non segue le normative medico-sanitarie per frenare la pandemia di Covid-19. Così, un giocatore conosciuto anche in Italia, Aleksandar Prijovic (al Parma, nella stagione 2007/2008) è stato arrestato.
Una notizia che ha fatto subito il giro del mondo e che ha confermato la decisione assoluta da parte delle autorità nel fare rispettare la situazione, ad ogni costo: l'ex Parma, oggi al Al-Ittihad, è così stato arrestato e dovrà scontare tre mesi di reclusione. Il 29enne attaccante servo è stato arrestato con altre 19 persone che si erano riunite in un pub, a seguito dell'irruzione e della retata della polizia locale di Belgrado.
L'arresto di Prijovic e altre 19 persone
Il fatto è avvenuto venerdì scorso quando in una hall di un albergo della capitale serba, 20 persone avevano deciso di infrangere il coprifuoco e riunirsi a bere e a stare insieme. In Serbia, le regle imposte dal Governo sono particolarmente severe: il ‘coprifuoco' generale impone non uscire dalle proprie abitazioni tra le 17 della sera e le 5 del mattino. Soprattutto evitando assembramenti, come quello causato da Prijovic e i suoi amici.
Anche Modric aveva violato il coprifuoco
Prjovic è stato messo in stato di fermo al proprio domicilio per un periodo di tre mesi. Ma la sua condanna non è il massimo della pena: in Serbia si rischiano fino a tre anni di reclusione in carcere. E non è l'unico giocatore ad essere finito sulle cronache di questi tempi. Prima di lui c'è stato un connazionale ben più famoso, Luka Modric, centrocampista del Real Madrid e già Pallone d'Oro, che era stato sorpreso a infrangere le regole. Il mese scorso, partecipò alla festa di compleanno organizzata per la sua ragazza, in un bar di Belgrado, andando contro le richieste di isolamento che il Governo stava varando.