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Sconcerto in campo appena l’arbitro fischia la fine: si scopre che un giocatore è un rider, vola via

Le immagini sono diventate virali, facendo diventare il calciatore il simbolo di chi è disposto a fare ogni tipo di sacrificio per continuare ad inseguire il proprio sogno.
A cura di Paolo Fiorenza
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Quanto accaduto qualche giorno fa durante un match di Copa Perù ha lasciato di stucco tutti i presenti. Appena l'arbitro ha fischiato la fine della partita, un calciatore non si è neanche cambiato ed è scappato via per fare una consegna: Gersy Arámbulo, ala destra classe 2003 che milita nelle Águilas de Santa Ana, ha atteso il fischio del direttore di gara per mettersi lo zaino sulle spalle e volare da buon rider sulla sua moto. Le immagini sono ben presto diventate virali in Sudamerica, trasformando il ragazzo nel simbolo di chi è disposto a fare ogni tipo di sacrificio per continuare ad inseguire il proprio sogno.

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La Copa Perù a dispetto del nome non è una coppa, ma il campionato di terza divisione peruviano: è strutturato come una serie di tornei regionali che portano a un torneo ad eliminazione che assicura al suo vincitore la promozione nella Primera División, ovvero la massima serie peruviana, e al secondo classificato quella in Segunda División. A differenza delle prime due serie professionistiche, la Copa Perù non garantisce ai giocatori uno stipendio che possa dare loro la tranquillità economica: non possono dunque dedicarsi completamente al calcio, ma per tirare avanti devono avere dei lavori extra.

Appena l'arbitro ha fischiato la fine della partita, Arambulo è scattato come una molla, ha preso il suo zaino per consegne Rappi (azienda di delivery peruviana) e il cellulare con l'applicazione con cui lavora, ed è salito sulla moto per consegnare un ordine. Il club, dal canto suo, ha mandato un messaggio di incoraggiamento al ragazzo: "Non mollare mai, continua a lavorare per realizzare i tuoi sogni Gersy", ha scritto sui social.

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Arambulo ha 19 anni ed è padre di una bambina di due anni. Come il resto dei suoi colleghi, ha un lavoro complementare alla pratica sportiva: "La mattina mi alleno con la squadra e il pomeriggio, tra le 17:00 e le 23:00, esco per consegnare gli ordini – ha detto a TN il giocatore, che oltre al calcio e al lavoro di rider studia anche meccanica aumobilistica – Ho bisogno di un reddito per poter dare alla mia bambina un futuro migliore, migliorare la sua vita. Come ogni padre che vuole sempre il meglio per i propri figli". In un primo momento si era sparsa la notizia che il rider si fosse assentato nell'intervallo, ma lo stesso protagonista ha chiarito che era una fake news: "Ho lavorato prima e dopo la partita. È impossibile che riesca a fare una consegna in così poco tempo".

Il giovane peruviano gioca come esterno d'attacco e la sua grande dote è la velocità. Nel 2019 ha raggiunto la prima squadra delle Águilas de Santa Ana, a soli 16 anni. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, sta cercando di dare il massimo in campo, sognando di poter giocare in una squadra professionistica. "Se mi danno questa opportunità, non la sprecherò", assicura. Per ora difende con orgoglio i colori della Águilas, che sono al terzo posto in Copa Perú.

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