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Sconcerti esagera per giustificare i tifosi della Fiorentina: “Un tempo esisteva il delitto d’onore”

Mario Sconcerti ha provato a difendere con parole improvvide il tifoso della Fiorentina che ha aggredito un sostenitore dell’Inter al Franchi: “Se tu ammazzavi la donna che ti aveva tradito, era un’attenuante…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La vittoria dell'Inter per 4-3 sabato sera in casa della Fiorentina ha portato con sé tantissime polemiche, sia per quanto accaduto in campo che per l'atmosfera bollente sugli spalti del Franchi, con alcuni episodi decisamente censurabili. Per quanto riguarda l'aspetto strettamente calcistico, nel mirino del club e dei tifosi viola è finito l'arbitraggio di Valeri, con particolare riferimento alla mancata espulsione di Dimarco in occasione del rigore concesso nel primo tempo e realizzato da Cabral.

In quella circostanza, pur avendo rivisto al VAR l'intervento del giocatore nerazzurro su Bonaventura, il fischietto romano non ha ravvisato quella fattispecie di "grave fallo di gioco" che sembrava evidente alla luce dell'entrata durissima e pericolosa di Dimarco. Un episodio – per il quale ci dovrebbe essere lo stop punitivo di Valeri da parte del designatore Rocchi – che secondo i viola ha gravemente condizionato la partita e che ha contribuito a scaldare gli animi fuori dal terreno di gioco, come dimostra lo scambio di accuse veementi per quanto accaduto nel dopo gara all'esterno dello spogliatoio nerazzurro, dove si sarebbe scatenata la rabbia del presidente gigliato Rocco Commisso. Circostanza questa fermamente negata dalla Fiorentina, che in una nota ufficiale ha chiesto le scuse dell'Inter per questa asserita calunnia.

Scuse che il club nerazzurro non ha nessuna intenzione di presentare, ribadendo invece il clima ostile respirato al Franchi in maniera inaccettabile. Un clima che la Gazzetta dello Sport fa rivivere nelle urla "mafiosi!" e in ulteriori offese indirizzate da Joe Barone e da altre persone presenti nella tribuna autorità verso Zhang, Marotta e Ausilio mentre abbandonavano gli spalti. Ma l'atmosfera si è surriscaldata anche altrove nello stadio fiorentino, come dimostra l'aggressione nel settore Maratona nei confronti di un tifoso dell'Inter – facilmente individuabile perché aveva addosso la maglia di Dimarco – che stava sfollando al termine del match.

Il momento è stato reso ancora più drammatico e biasimevole dal sottofondo del video che lo ha ripreso, in cui si sente la voce evidentemente di un altro tifoso viola invitare l'aggressore a compiere un gesto ancora più terribile: "Buttalo di sotto Dimarco, buttalo di sotto!". Un comportamento brutale che peraltro non resterà impunito, visto che proseguono le indagini per individuare e punire la persona che ha aggredito il sostenitore nerazzurro.

Sulla vicenda si è pronunciato dai microfoni di Pressing su Italia 1 anche Mario Sconcerti, decano dei giornalisti sportivi che a Firenze ci è nato esattamente 74 anni fa (oggi è il suo compleanno) e che ha provato a giustificare il comportamento incivile cui si è assistito sabato sera. Operazione che tuttavia gli è sfuggita di mano, andando decisamente oltre con le parole: "Anche nei processi ci sono le cosiddette attenuanti, noi siamo tutti delle persone civili che ogni tanto perdono la testa. Nessuno può dire: ammetto la frustrazione e per questo ammetto la violenza da frustrazione. Ci sono però delle attenuanti, la frustrazione è una delle attenuanti. In questo Paese si poteva ammazzare, esisteva il delitto d'onore. Se tu ammazzavi la donna che ti aveva tradito, era da procedimento processuale. Quindi esistono questo tipo di cose…".

Al che il conduttore Massimo Callegari lo ha interrotto dallo studio: "Esistevano… adesso per fortuna la situazione è cambiata". "Ma ce lo dobbiamo dire?", ha replicato un po' interdetto Sconcerti. "Meglio precisare, Mario" ha ribadito Callegari, mentre si respirava grande imbarazzo. "D'accordo, meglio precisarlo. Cioè, qui eravamo sul caldo, dopo una partita che l'Inter doveva giocare in dieci. Voglio dire, non si può accusare di inciviltà e fare noi lezioni di moralità su un avvenimento sportivo, diciamolo pure, discretamente falsato", ha concluso Sconcerti. Non è la prima volta che il giornalista toscano esagera in tempi recenti: ad inizio ottobre aveva detto che Haaland aveva "una faccia da sindrome Down", scusandosi poi il giorno dopo.

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