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Sarri: “Il rigore era clamoroso. Poste? Ritiro la domanda di assunzione”

Maurizio Sarri dopo la semifinale d’andata di Coppa Italia tra Milan e Juventus (terminata 1-1) ha parlato del calcio di rigore assegnato ai bianconeri al 90′ per il mani di Calabria: “Per me quello è un rigore clamoroso, non voglio lamentarmi ma ce n’era uno anche su Cuadrado dieci minuti prima”.
A cura di Alessio Morra
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La semifinale d'andata di Coppa Italia tra Milan e Juventus è finita 1-1 e ha prodotto un numero enorme di polemiche. Il direttore di gara Valeri ha ammonito tre big rossoneri diffidati che salteranno il ritorno e ha assegnato un calcio di rigore al 90’ ai bianconeri, con il VAR, per un fallo di mani di Calabria. Il rigore per Maurizio Sarri era nettissimo.

Sarri, rigore netto e ce n’era un altro su Cuadrado

Dopo la partita il principale argomento di discussione era il penalty dato da Valeri che Cristiano Ronaldo ha puntualmente trasformato. Il tecnico bianconero dopo la partita ha detto che il fallo di mani c’era, ‘clamoroso’ lo ha definito, e ha anche recriminato per un fallo su Cuadrado:

Il rigore è clamoroso perché il braccio è staccato, e ce n'è anche uno su Cuadrado dieci minuti prima. Le norme attuali non mi piacciono, ma se sono queste è rigore.

Il tecnico della Juve chiude la polemica con le Poste

Una battuta pronunciata dall’allenatore juventino alla vigilia della partita con il Milan: “Se non volevo essere sotto esame facevo domanda alle poste”, aveva provocato una reazione stizzita della società Poste Italiane che al tecnico ha risposto con un lungo e duro comunicato. Sarri nella conferenza stampa che ha fatto seguito a Milan-Juventus ha chiuso ogni tipo di polemica:

La querelle con le poste? Non la commento, ritiro solo la domanda di assunzione perché l'ambiente mi sembra difficile. Ho sentito parlare di mancanza di rispetto, io vengo da una famiglia di operai e ne sono orgoglioso, non mi permetterei mai di offendere qualcuno con il lavoro. Il marchio Juve è facilmente sfruttabile da chi vuole e non voglio mettere in difficoltà la mia società, ho detto una cosa che si dice 10 volte al giorno in un bar qualsiasi, è un luogo comune. Non voglio che qualcuno ne approfitti nuovamente, quindi chiudo.

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