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Roma-Sampdoria, Pazzini e l’episodio che poteva cambiare la storia del Triplete Inter

La sfida tra Roma e Sampdoria nel segno di Giampaolo Pazzini. L’attaccante ex Verona, che la scorsa estate ha dato l’addio al calcio, parlò di quella partita dell’aprile 2010 in cui, con la maglia blucerchiata, rifilò una doppietta ai giallorossi allenati da Claudio Ranieri, costringendoli ad un ko che spianò la strada allo scudetto dell’Inter. A distanza di qualche anno disse: “Quella partita non dovevo neanche giocarla”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Roma-Sampdoria non sarà mia una partita come le altre. Specie dopo quel famoso precedente, tristemente noto ai tifosi giallorossi, che videro sfumare lo scudetto all'Olimpico sotto i colpi di Giampaolo Pazzini. L'attaccante, che al termine della scorsa stagione ha dato l'addio al calcio dopo aver chiuso la carriera con la maglia del Verona, parlò a distanza di tempo di quella partita che nel 2010 fu decisiva per spianare la strada all'Inter verso la vittoria dello scudetto che poi sarebbe servito anche per conquistare il Triplete. La doppietta del ‘Pazzo' si consumò nel secondo tempo dopo che la Roma, al termine della prima frazione, era entrata nello spogliatoio in vantaggio di un gol grazie alla rete di Francesco Totti su assist di Vucinic.

Il sogno dei tifosi giallorossi di riprendersi la vetta della classifica si infranse e l'Inter riuscì ad approfittare consolidando il primato. Era il 25 aprile del 2010 e i nerazzurri erano momentaneamente primi con 73 punti in classifica in attesa del posticipo della Roma, fermo a 71 punti, contro i blucerchiati. Una partita che consentì all'Inter di Mourinho di mettere le mani sullo scudetto e allo Special One di ringraziare Pazzini solo qualche anno dopo: "Non ti ho ancora ringraziato per quei due gol". Domani le due squadre si affronteranno all'Olimpico in una gara che vede Roma e Sampdoria in una posizione di classifica diversa ma con Claudio Ranieri, che allora cullava il sogno di riportare lo scudetto nella Capitale, sulla panchina blucerchiata.

Roma-Sampdoria: nel 2010 Pazzini negò lo scudetto ai giallorossi

L'assist di Mirko Vucinic per il gol di Francesco Totti nel primo tempo, sembrava potesse far presagire all'ennesima vittoria di una Roma che arrivava alla sfida contro la Sampdoria con la bellezza di ben 24 risultati positivi. Un record incredibile targato Claudio Ranieri, che cullava il sogno di riportare il tricolore sulla maglia giallorossa, nella sua città. Ma non aveva fatto i conti con una Sampdoria che faceva leva su un attacco formato da Pazzini e Cassano capaci di conquistare il quarto posto in classifica dei blucerchiati a fine campionato con 67 punti.

Proprio il ‘Pazzo', nel secondo tempo, decise di rovinare la festa ad un ‘Olimpico' già pronto a festeggiare l'ennesima vittoria e il primato in classifica. L'assist di Cassano per la testa dell'ex Verona valse l'1-1, poi Mannini, sempre dalla fascia sinistra, servì il bomber blucerchiato per una rete in spaccata in anticipo su Riise. Fu l'inizio della fine per i giallorossi che videro l'Inter prendere il sopravvento prima della vittoria finale del campionato. Alla fine la classifica finale vide i nerazzurri conquistare il tricolore con 82 punti contro gli 80 della Roma.

Il racconto di Pazzini dopo quella notte all'Olimpico

A distanza di anni, Giampaolo Pazzini, che al termine della scorsa stagione ha dato l'addio al calcio, è tornato a parlare di quella partita: "I tifosi della Roma ancora oggi mi ricordano dello scudetto perso a causa dei miei gol – rivelò in un'intervista a Sky Sport – Ma parlando con Ranieri di quella partita, lui mi disse che in realtà lo scudetto lo persero con due pareggi casalinghi, di cui uno contro il Livorno". Pazzini raccontato un retroscena curioso di quella partita.

Un aneddoto che avrebbe anche potuto cambiare il destino della Roma: "La settimana prima giocavamo contro il Milan e l'idea era che mi facessi ammonire per saltare la Roma e arrivare pulito alle ultime partite – raccontò Pazzini – Purtroppo però non riuscì a prendere il giallo, anzi, un mio compagno mi abbassò la maglietta quando la stavo togliendo dopo aver segnato. Doveva andare così.."

A gennaio del 2017, in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Giampaolo Pazzini tornò a parlare ancora di quella gara: "La sera della doppietta ero a cena in un ristornate vicino allo stadio di Roma – raccontò Pazzini – e il proprietario mi si avvicinò bianco in volto dicendomi di andare in hotel di corsa perché fuori c'era un po' di elettricità". L'attaccante ha poi evidenziato come ad ogni suo ritorno all'Olimpico contro la Roma, fosse sempre accompagnato da tantissimi fischi, tranne quando affrontava la Lazio, i cui tifosi addirittura gli consegnarono una targa con su scritto ‘Con riconoscenza'.

Anche Luca Toni, con cui ha condiviso l'avventura a Verona e che quella sera era in campo all'Olimpico con la maglia della Roma, non manca di lanciare qualche frecciatina a Pazzini: "Me lo rinfaccia sempre". Chi invece ne ha approfittato di quella doppietta fu ovviamente l'Inter che terminò quella stagione con la conquista dello scudetto e del Tripete: "Mourinho lo sentii tempo dopo quando nacque Tomasso – raccontò Pazzini – Mi fece gli auguri e prima di chiudere mi disse che non mi aveva ancora ringraziato per quei due gol..".

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