Ritorno in grande stile per Paul Pogba: dopo due anni torna in campo, e giocherà pure la Champions

Paul Pogba è pronto a tornare, lo va dicendo da mesi. La squalifica per doping è finita a marzo, avrebbe avuto la possibilità di trovare subito una squadra, ma ha aspettato il momento giusto e ora sembra pronto a un ritorno in grande stile. Perché il centrocampista francese ha trovato l'accordo con il Monaco, l'ex juventino giocherà per la prima volta in Ligue 1 e sarà protagonista anche in Champions League.
I Mondiali vinti e la squalifica per doping
A 25 anni ha vinto i Mondiali, non era il capitano, ma era il leader della Francia di Deschamps. Poi la sua carriera è andata a rotoli. Con la Juventus sperava di ritrovare sé stesso e i fasti di un tempo, non è stato così, e anzi è andata pure peggio. Perché in Italia è stato trovato positivo a un controllo antidoping. Squalifica durissima, poi ridotta a diciotto mesi. L'ultima partita l'ha giocata il 3 settembre 2023, Juventus-Empoli. Per Pogba è stata durissima, ha guardato gli altri giocare, ora può farlo, si è messo in grande forma, anche se il ritmo partita dovrà trovarlo.

Non sarà facile ripartire a 32 anni e con una lunga inattività, ma il Monaco ha deciso di puntare su di lui. Adi Hutter. L'ufficialità sta per arrivare, Pogba firmerà un contratto biennale con il club del Principato, che nella stagione 2025-2026 giocherà pure la Champions League, il palcoscenico che merita un calciatore come Pogba che con la Juventus, la Francia e il Manchester United ha scritto pagine importanti del calcio contemporaneo.
La stoccata alla Juve e le parole ai figli
Recentemente il trentaduenne giocatore transalpino ha rilasciato un'intervista a TF1 nella quale ha rifilato una stoccata alla Juventus: "A loro ho chiesto aiuto, ho chiesto la possibilità di fare dei massaggi oppure di avere un preparatore atletico visto che facevo sempre parte della squadra, ma non mi hanno sostenuto, e questo mi ha colpito, non ne ho capito il motivo. Credevo di essere in guerra contro l'antidoping ma non contro la Juventus".

Poi ha parlato anche di qualcosa di molto personale: "Non potevo continuare a portare i miei figli a scuola passavo ogni giorno davanti allo stadio e al centro di allenamento sapendo che non avrei potuto tornare presto, con i miei figli che mi chiedevano sempre quando sarei tornato a giocare e quando sarebbero potuti tornare a vedermi allo stadio".