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Reggina stroncata dalla sentenza del TAR: senza la Serie B rischia di scomparire dal calcio

La decisione del TAR ha bocciato il ricorso della Reggina, impedendo al club amaranto di potersi iscrivere alla Serie B. Ora ci si rivolgerà al Consiglio di Stato, ma se verrà confermata la sentenza la società dovrà considerarsi fallita. E ripartire da capo.
A cura di Alessio Pediglieri
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I responsi del primo grado della giustizia amministrativa arrivati nella giornata di giovedì 3 agosto hanno visto l'accoglimento del ricorso del Lecco, club lombardo che quindi potrà iscriversi al prossimo campionato di Serie B, mentre è stato respinto quello della Reggina, gettando la società calabrese nell'incubo fallimento: adesso si rivolgerà al Consiglio di Stato, ultima chance per potersi iscrivere ad un campionato.

La sentenza del TAR è stata devastante per il presente e il futuro del club amaranto, che l'ha escluso dal prossimo campionato di Serie B ma di fatto, dall'intero panorama calcistico nazionale. Il Tribunale è stato chiaro: "ha respinto il ricorso proposto dalla Società Reggina per la riammissione in Serie B; nonché di tutti gli atti, presupposti e conseguenti, ad esso comunque connessi" e quindi nessuna iscrizione al campionato cadetto, causa inadempienze amministrative.

Ora, l'ultima speranza è legata ad un sottilissimo filo che conduce direttamente al Consiglio di Stato, dove la sentenza odierna potrebbe essere ribaltata. Per farlo, però il club calabrese sta attendendo di avere in mano anche le motivazioni che hanno portato il TAR all'odierna decisione. Se in ultima istanza, venisse ribaltata la sentenza, la Reggina potrebbe continuare ad esistere, altrimenti si segnerebbe la fine del club calabrese che scomparirebbe dalla geografia del calcio italiano.

Davanti all'ultima decisione del Tribunale Amministrativo, la Reggina è impossibilitata a potersi iscrivere non solo alla Serie B ma a qualsiasi altro campionato FIGC. L'esclusione, di fatto, è totale confinando il club ad un unico ineluttabile destino: il fallimento. Un'ipotesi che dal pomeriggio di giovedì 3 agosto sta prendendo sempre più forma e con cui la realtà reggina deve iniziare a confrontarsi.  Ciò significherebbe dover resettare del tutto la società, cancellarla dall'elenco dei club calcistici e riammetterla successivamente con altro nome, proprietà e logo. L'unica cosa che potrebbe legare il futuro al presente e al passato di un club che vanta quasi 110 anni di storia, sarebbero i colori amaranto che l'eventuale nuova società potrebbe continuare a mantenere.

Per comprendere la situazione attorno alla società calabrese e alla sua crisi finanziaria si deve risalire a circa due stagioni fa, quando la presidenza Gallo inizia ad accumulare debiti, fino alle indagini che ne porteranno all'arresto, con l'affidamento temporaneo all'amministratore unico Fabio De Lillo. Quindi, la cessione all'imprenditore lametino Felice Saladini che scongiura un primo rischio di  fallimento. Quindi lo stesso Saladini, insieme ad Angelo Ferrari con cui controllava il club, cedono il 100% delle quote all'imprenditore Manuele Ilari, contemporaneamente alle vicissitudini giudiziarie che porteranno al Consiglio di Stato.

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