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Procura FIGC chiude le indagini sulla Juve per la manovra stipendi: “Violata la lealtà sportiva”

Il procuratore federale Chinè ha contestato al club bianconero la violazione del principio di lealtà sportiva (articolo 4.1)
A cura di Alessio Pediglieri
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La procura della Figc ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini per l'inchiesta sulla "manovra stipendi", che riguardano anche le partnership e gli agenti, contestando al club l'articolo 4 del Codice sportivo, cioè la violazione del principio di lealtà sportiva, andandosi ad aggiungere al primo filone, sulle plusvalenze. Le posizioni degli altri sei club coinvolti nelle indagini e che sono Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari, saranno valutate dopo la chiusura delle rispettive indagini da parte della magistratura.

La contestazione fatta dal procuratore federale Giuseppe Chiné si va ad aggiungere così alle plusvalenze che sono oggetto di altre indagini, per le quali il 19 aprile ci sarà un giudizio di legittimità del Collegio di Garanzia del Coni che si dovrà esprimere sulla attuale penalizzazione di 15 punti per i bianconeri.

Ma cosa rischia la Juventus in base alla violazione dell'articolo 4? Nel Codice di Giustizia sportiva della FIGC l'articolo in questione tratta delle "obbligatorietà" dei soggetti coinvolti,  che "sono tenuti all'osservanza dello Statuto, del Codice, delle Norme Organizzative Interne FIGC (NOIF) nonché delle altre norme federali e osservano i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva", come riporta il Comma 1.

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In caso di violazione, il comma 2 evidenzia che i soggetti saranno sottoposti all'applicazione delle "sanzioni di cui all'art. 8, comma 1, lettere a), b), c), g) e di cui all'art. 9, comma 1, lettere a), b), c), d), f), g), h)". Di cosa si tratta? Andando a vedere l'articolo in questione "Sanzioni a carico delle società",  l'importanza della pena è commisurata al reato contestato. Si passa da una semplice "ammonizione" fino alla "penalizzazione di uno o più punti in classifica; se la penalizzazione sul punteggio è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente".

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Poi c'è la parte relativa alle "Sanzioni a carico di dirigenti, soci e tesserati delle società" (art.9)  dove si specifica come i tesserati e dirigenti che cadano in violazioni possono essere colpiti da una semplice ammonizione fino all'inibizione per un massimo di cinque anni "a svolgere attività in ambito FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società in ambito federale, indipendentemente dall'eventuale rapporto di lavoro". È questa la sanzione più pesante in cui possono incorrere gli ex dirigenti juventini.

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Il comunicato della Juventus sulla chiusura delle indagini

In serata è arrivato il comunicato ufficiale della società bianconera con le precisazioni del club sulla chiusura delle indagini: "In virtù delle ragioni già illustrate, inter alia, nella Relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2022 e nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2022″ si legge nella nota della Juve, "la Società ritiene di aver applicato correttamente i rilevanti principi contabili internazionali, nonché di aver operato nel pieno rispetto del principio di lealtà sportiva. Per maggiori informazioni, si rinvia alle relazioni finanziarie citate, nonché ai comunicati stampa diffusi dalla Società in data 2 dicembre 2022 e 24 marzo 2023. Si precisa che la Comunicazione trasmessa non costituisce esercizio dell’azione disciplinare da parte della Procura Federale; la Società potrà ora avere accesso agli atti e articolare le proprie difese nei termini previsti dal Codice di Giustizia Sportiva"

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