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Preziosi su Juve-Napoli: “Penso che sia stato il Napoli a contattare la Asl”

In un’intervista radiofonica il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha parlato di Juventus-Napoli, la partita di Serie A che non è stata disputata a Torino, ed ha mandato una frecciatina a De Laurentiis: “Si intuisce che il Napoli non volesse giocare quella partita. Ora si mette a rischio l’intero campionato”.
A cura di Alessio Morra
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Le polemiche che riguardano la partita tra Juventus e Napoli, che non si è disputata domenica scorsa, non si placheranno tanto rapidamente. E a mettere ulteriore benzina sul fuoco si mette Enrico Preziosi, presidente del Genoa che è una sorta di terzo incomodo alla vicenda che riguarda partenopei e azzurri. Perché la prudenza dei partenopei, e dell'Asl Napoli 1 Nord, deriva proprio dall'enorme numero di contagi del Genoa, avversario del Napoli otto giorni fa. Preziosi ha rilasciato un'intervista a Radio Capital e rispondendo alle domande di Selvaggia Lucarelli ha detto che il rifiuto di scendere in campo da parte degli azzurri è contrario a quanto c'è scritto nel protocollo concordato dalla FIGC con il CTS e non ha risparmiato critiche al presidente De Laurentiis.

Noi non abbiamo contattato la Asl perché avevamo Perin e un altro giocatore. Due soli e il protocollo prevedeva la richiesta di rinvio della partita solo oltre i dieci contagiati. Noi ne avevamo solamente due e siamo andati a Napoli. E invece poi ne abbiamo avuti molti di più. Leggendo le notizie e i comunicati mi sembra che sia stato il Napoli a contattare la Asl.

Il campionato di Serie A ora è a rischio

Preziosi si lamenta perché ora con l'intromissione dell'Asl cambia tutto. Il protocollo che è in atto rischia di essere velocemente invalidato e in questo metto si mette completamente a rischio l'intero campionato di Serie A:

Questo è un brutto precedente perché si pensava che ci fosse un protocollo molto chiaro a cui tutte le società doveva attenersi e invece sono intervenute delle ordinanze locali che hanno bypassato il protocollo creando un grosso caos. Ciò vuol dire che qualsiasi società che interpella la Asl locale dicendo ‘ho un positivo, cosa faccio?’ e le Asl magari ti diranno di non fare la trasferta. Quindi mettendo a rischio il campionato.

L'Asl può intervenire in caso di calciatori positivi

Nel protocollo stilato dalla FIGC, lo scorso giugno, è stabilito che per quanto riguarda l'attività agonistica di una squadra professionistica, nel caso in cui risulti positivo un giocatore ne dispone l'isolamento e applica la quarantena dei componenti del gruppo squadra che hanno avuto contatti stretti con un caso confermato. Il Dipartimento di prevenzione può prevedere che alla quarantena dei contatti stretti possa far seguito per tutto il gruppo squadra l'esecuzione dei test. Quindi non sono in linea teorica ma anche pratica l'Asl Napoli 1 Nord dopo le positività di Zielinski e Elmas poteva intervenire.

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