Perché per il Milan è vitale arrivare in Zona Europa: tra i 20 e i 50 milioni di entrate
Stefano Pioli sta provando a fare da psicologo oltre che da allenatore. Anche davanti alle sconfitte che non sembrano cessare il neo tecnico rossonero ha provato a rilanciare il morale puntando al quarto posto: "Se si resta concentrati e si crede, si può arrivare anche tra i primi quattro". Un tentativo motivazionale verso i propri giocatori, per salvare il salvabile e soprattutto per non creare più depressione di quanta non vene sia già.
Ma è anche un diktat imposto dalla società per motivi di bilancio: la qualificazione alla prossima Champions League sarebbe una boccata d'ossigeno importantissima perché permetterebbe di mettere a bilancio circa 50 milioni che farebbero comodo in ottica fair play e per essere eventualmente reinvestiti sul mercato. Ma anche l'Europa League non guasterebbe con i suoi 15-20 milioni di euro in dote.
Obiettivo a portata di mano
Dopotutto è lecito pensare che il Milan possa farcela. Al di là di una stagione già compromessa a ottobre il traguardo al momento è distante solamente 8 lunghezze: se i rossoneri inanellassero un ‘filotto' come la Roma di tre successi consecutivi si ritroverebbero nella mischia. Ovviamente tutto è complicato dalle prossime due sfide a Juve e Napoli ma potrebbero essere gli stimoli giusti.
Gli esempi di Inter e Juventus
Se si riuscisse nell'impresa i conti sarebbero presto fatti: arriverebbe un beneficio di circa 80 milioni di maggiori ricavi, tra premi Uefa, botteghino (12) e bonus degli sponsor (15) contando la situazione peggiore, cioè venire eliminati nella fase iniziale, quella a gironi. E sarebbe un toccasana fondamentale visto che nell'ultimo bilancio registrato gli introiti del Milan sono calati a 228 milioni di euro, contro i 377 dell'Inter e i quasi 500 milioni di euro della Juventus nell'ultimo esercizio 2018/2019.