Perché la Lazio ha il calciomercato bloccato in entrata e cosa deve fare per risolvere

La Lazio ha il mercato bloccato in entrata e deve fare i conti con i limiti superati su tre parametri che definiscono la possibilità o meno di acquistare giocatori: si tratta di indice di liquidità, indebitamento e costo del lavoro allargato.
La società di Claudio Lotito non rientra nei limiti federali per ‘l’ammissione ad operazioni di tesseramento' e per la Covisoc non può chiudere acquisti fino alla chiusura del mercato estivo se non viene ripianata la situazione.

Perché la Lazio ha il calciomercato bloccato in entrata
La Covisoc ha bloccato il mercato in entrata della Lazio. Il club biancoceleste può soltanto vendere. La decisione si basa sui dati della trimestrale al 31 marzo e i tre parametri Figc – indice di liquidità, indebitamento e il costo del lavoro allargato – sono stati sforati dalla società capitolina che, nonostante sia regolarmente iscritta al campionato di Serie A, non può effettuare acquisti.
Cos'è l"indice di liquidità'? Fa riferimento alla possibilità di una società di far fronte al proprio sostentamento utilizzando le attività correnti. Fino alla stagione 2023/24 il valore minimo è stato ammorbidito a 0,6, per poi salire a 0,7 nella stagione attuale. Il ‘costo del lavoro allargato', invece, fa riferimento al rapporto tra spese tesserati/dipendenti e il fatturato del club.

Due sono le strade che il presidente Claudio Lotito può percorrere per mettere a posto le cose: ripianare il deficit alleggerendo l'organico oppure immettere liquidità con mezzi propri. Solo così la società può chiedere lo ‘sblocco' entro fine agosto.
Il patron nei giorni scorsi si era espresso così al Corriere dello Sport sulla situazione della Lazio e sul mercato: "Confermo i big, non smantello e non vendo, è una scelta. Interverrò se ritengo e se posso migliorare la squadra. L’indice di liquidità? È bloccato, ma risolvibile". Lotito da anni sta combattendo per allineare le regole italiane a quelle UEFA in merito all'indice di liquidità ma questo avverrà solo da gennaio 2026: in queste sta provando a riaprire il tema a livello governativo, provando a smuovere anche altri presidenti di Serie A.
L'avvocato Alberto Porzio a Sky Sport ha dichiarato: "Ci sono sostanzialmente due strade, la prima è correggere dei parametri entro la fine del mercato attraverso la cessione di giocatori". Per mettere a posto questa situazione la Lazio dovrebbe effettuare 3-4 cessioni importanti, oltre a Tchaouna al Burnley (14 milioni) entro il 30 giugno ma è una cosa tecnicamente impossibile.
La soluzione più rapida per l'avvocato Porzio sarebbe quella di un aumento di capitale: "Quella di effettuare dei versamenti diretti da parte della proprietà, come ad esempio un aumento di capitale". Lotito, però, in passato lo ha fatto solo per cifre contenute non superiori ai 10 milioni di euro e non basterebbe per mettere a posto la situazione.
Il comunicato della Lazio: "Non esiste alcun motivo di preoccupazione"
La società biancoceleste, tramite un comunicato, ha voluto dare rassicurazioni in merito alla situazione economico-finanziaria: "In merito alle notizie diffuse oggi da alcuni organi di stampa in modo fuorviante sulla situazione economico-finanziaria della Società, si ritiene doveroso precisare che non esiste alcun motivo di preoccupazione. La S.S. Lazio dispone di risorse proprie e di una struttura gestionale consolidata, che da oltre vent’anni affronta ogni passaggio con lucidità, responsabilità e rigore. La solidità economica – finanziaria, la sostenibilità del progetto sportivo e la coerenza strategica rappresentano da sempre ed ancor di più oggi pilastri su cui si fonda l’identità del Club".
La situazione non è semplice da sbrogliare e lo stesso Maurizio Sarri, che è stato ufficializzato come nuovo allenatore della Lazio il 2 giugno, chiede chiarezza sulla vicenda: il tecnico napoletano sapeva dell’indice di liquidità ma non del mercato bloccato.