Perché il rigore su Gimenez in Milan-Fiorentina è stato assegnato contraddicendo il protocollo VAR

Si parlerà a lungo del rigore concesso al Milan con l'ausilio del VAR nel finale della partita contro la Fiorentina. Il contatto tra Parisi e Gimenez non era stato sanzionato in campo dall'arbitro Marinelli, che poi ha deciso di assegnare il penalty dopo essere stato richiamato dai suoi colleghi al VAR. Una decisione che ha mandato su tutte le furie la società viola, come confermato dallo sfogo del direttore sportivo Pradé, e che è sembrata contraddire quello che è il protocollo della "moviola in campo".
Rigore Parisi-Gimenez in Milan-Fiorentina, cosa è successo
Nelle fasi finali di Milan-Fiorentina, su un'azione offensiva della squadra di casa, Parisi in una fase concitata tocca con la mano Gimenez in volto. L'attaccante si porta le mani sul viso e si accascia, mentre il direttore di gara Marinelli lascia proseguire il gioco. Il contatto sembra lieve e non pare esserci nemmeno la possibilità di una trattenuta tale da far cadere il giocatore rossonero. Abisso, collaboratore al VAR del direttore di gara, lo richiama e dopo qualche minuto, con l'ausilio dell'on-field review, viene assegnato il calcio di rigore tra le proteste della Fiorentina.
Cosa dice il protocollo Var e perché in questo caso è stato contraddetto
Il protocollo VAR in questi casi è chiaro, con l'intervento della moviola in campo e dunque della tecnologia che può essere giustificato solo da un "chiaro ed evidente errore". La valutazione dell'arbitro Marinelli sulla mano appoggiata di Parisi sul volto di Gimenez non sembra rientrare in questa categoria. Certo, c’è una mano appoggiata sul volto del messicano, che accentua molto le conseguenze della stessa, senza alcuna trattenuta. Un episodio che il direttore di gara ha deciso di non sanzionare inizialmente. Questa la "scelta di campo", considerata invece un "chiaro ed evidente errore". Per questo, dopo un lunghissimo check, Marinelli è stato richiamato.

Il regolamento sul chiaro ed evidente errore
Il protocollo VAR dunque parla chiaro: "La decisione originale presa dall’arbitro non verrà modificata a meno che la revisione video non dimostri chiaramente che si è trattato di un ‘errore chiaro ed evidente’".Un punto su cui lo stesso Rocchi ha spesso insistito, invitando proprio a una maggiore attenzione alle situazioni di campo. Diverso sarebbe stato il caso se la situazione fosse del tutto sfuggita al direttore di gara.
Una situazione ulteriormente spiegata dall’esperto di situazioni arbitrali e moviolista di DAZN, Luca Marelli: "A mio parere questo è un episodio che, se assegnato in campo il calcio di rigore, si storce il naso ma lo si accetta perché è una valutazione di campo. L’on-field review è fuori dal protocollo. Ricordiamoci che, per protocollo, si può richiamare solo per un chiaro ed evidente errore".
Lo stesso Marelli cita a tal proposito un altro precedente, quello in Juve-Inter con il tocco di Thuram sul volto di Bonny prima del gol decisivo bianconero: "Abbiamo avuto un episodio molto simile, non in area di rigore ma fuori area, in Juventus-Inter. Ricorderete il gol del 4-3, con Thuram che tocca il volto di Bonny. In quella circostanza il gol viene convalidato dopo il check del VAR perché questo tocco al volto è stato ritenuto troppo leggero. A mio parere ci sono molte similitudini tra quello che abbiamo visto oggi e quello che abbiamo visto in occasione di Juventus-Inter, e sono due decisioni completamente opposte. Da una parte è stato convalidato senza nessun on-field review, mentre stasera, per un contatto di intensità del tutto simile, c’è stato l’on-field review. Perciò, o si è sbagliato a Torino o si è sbagliato stasera: a mio parere, si è sbagliato questa sera".