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Perché Acerbi rischia 10 giornate di squalifica per gli insulti a Juan Jesus anche senza immagini TV

Acerbi rischia 10 giornate di squalifica per gli insulti razzisti a Juan Jesus anche senza immagini TV: ci sono due precedenti.
A cura di Vito Lamorte
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Acerbi rischia 10 giornate di squalifica per gli insulti razzisti a Juan Jesus anche senza immagini TV. Questa è la situazione per il difensore dell'Inter dopo le accuse che gli sono state rivolte dal calciatore del Napoli durante e dopo la partita di San Siro. Il giocatore nerazzurro è stato escluso dalla spedizione della Nazionale Italiana negli USA, per le amichevoli contro Venezuela ed Ecuador, e ora c’è attesa per la decisione del Giudice Sportivo.

Perché Francesco Acerbi rischia 10 giornate per l'insulto razzista a Juan Jesus anche senza immagini televisive? Ci sono due precedenti piuttosto recenti. Nel 2020 Michele Marconi, allora giocatore del Pisa, fu squalificato per 10 giornate per frasi discriminatorie rivolte al giocatore del Chievo Obi. Nella sentenza si legge che "[..] non è necessaria la certezza assoluta della commissione dell’illecito, né il superamento di ogni ragionevole dubbio, come nel processo penale, ma può ritenersi sufficiente un grado inferiore di certezza, ottenuta sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti, in modo tale da acquisire una ragionevole certezza in ordine alla commissione dell’illecito". Nel 2021 Claudio Santini, allora attaccante del Padova, venne squalificato per insulti razzisti nei confronti di Shaka Mawuli durante Sambenedettese-Padova: "Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, all’esito della Camera di consiglio, accoglie il deferimento e, per l’effetto, dispone l’applicazione della sanzione di 10 (dieci) giornate di squalifica, da scontarsi in gare ufficiali, nei confronti del sig. Santini Claudio".

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Due precedenti, senza video o immagini tv dell'accaduto, che potrebbero portare alla medesima decisione anche per quanto riguarda Acerbi. Nel caso di Marconi, ad esempio, furono chiamati a testimoniare compagni e avversari.

È evidente che l'arbitro non ha sentito le parole pronunciate dal calciatore dell'Inter in campo e, quindi, non ha potuto prendere provvedimenti disciplinari durante la partita: stesso discorso vale per il rapporto di gara che andrà al Giudice Sportivo che non può riportare direttamente l'accaduto ma verrà menzionata la conversazione avuta con il giocatore del Napoli, Juan Jesus, a cui potranno far seguito ulteriori indagini.

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Intanto Acerbi si è difeso ("Dalla mia bocca certe cose non sono uscite. Ha capito male") ma le sue parole hanno portato ad una, comprensibile, reazione di Juan Jesus, che è tornato sull'argomento utilizzando toni molto duri nei confronti dell'avversario e riportando quello che gli aveva detto in campo: "Mi ha detto: ‘Sei solo un ne*ro, vai via', a me non sta bene".

Nelle ore successive ai fatti di San Siro aveva parlato anche Federico Pastorello, agente di Francesco Acerbi, che aveva dichiarato come non vi fosse stato alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista in ciò che ha detto in campo al calciatore brasiliano del Napoli, ma un video che circola sui social da diverse ore immortala il labiale del suo chiarimento con l’avversario che smentisce la sua tesi.

"Scusami! Non sono razzista" è la frase che esce dalla bocca di Acerbi che abbraccia Juan Jesus mortificato per ciò che aveva detto in precedenza.

La palla passa, adesso, al Giudice Sportivo: l'articolo 28 del CGS (Codice di Giustizia Sportiva) prevede in casi di comportamenti discriminatori un squalifica di almeno 10 giornate, o nei casi più gravi una squalifica a tempo determinato, e sembra essere questa la decisione più probabile.

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