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Percassi racconta l’imbarazzo accanto a Ceferin in finale: “Ogni tanto mi giravo e chiedevo scusa”

Il patron dell’Atalanta Antonio Percassi ha rivelato un particolare aneddoto che lo ha visto protagonista in tribuna d’onore durante la finale di Dublino di Europa League contro il Bayern. Dove ha vissuto tutta la gara a fianco del presidente Uefa, Aleksander Ceferin.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Atalanta sul tetto d'Europa, per la prima volta nella sua storia, grazie alla vittoria nella finale di Dublino contro gli imbattibili del Bayer Leverkusen. Un sogno che si è trasformato in una splendida realtà anche grazie al lavoro societario che ha permesso negli anni di costruire un progetto a lungo termine e fondato su basi economiche solide. Un successo targato Antonio Percassi, proprietario e presidente nerazzurro.

La conquista del primo trofeo continentale, l'accesso alla Champions League, una dimostrazione al mondo di un calcio perfetto e di una società solida e sana. Tutto in una notte irlandese ma che parte da radici profonde dettate dalla ferrea volontà di presentare un progetto costruito a 360 gradi, forte tecnicamente e finanziariamente per "la più emozionante delle mie aziende" come ha rivelato alla fine patron Percassi.

L'aneddoto in tribuna, di fianco a Ceferin

Lo stesso patron ha rivelato un aneddoto durante quella straordinaria folle notte di Dublino, quando in tribuna d'onore, insieme a tante autorità del calcio internazionale, ha seguito secondo dopo secondo la finale. Parlando letteralmente con ognuno dei giocatori in campo: "Come sempre facevo la mia telecronaca della partita, perché parlo con i miei giocatori dalla tribuna". Un vezzo che non ha tradito nemmeno di fianco a Ceferin, il presidente Uefa. "Ceferin era vicino a me" ricorda Percassi alla Gazzetta, "Ogni tanto mi giravo e gli chiedevo scusa: “Devo farlo, anche se non mi sentono”… Mi vergognavo anche un po’: “Penserà che io non sia normale”. Invece era molto divertito".

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Il progetto Atalanta, conti a posto e scelte coerenti

La tripletta di Lookman ha riscritto la storia ma ridurre l'Atalanta di oggi a semplici tre gol, seppur straordinariamente importanti, è a dir poco riduttivo. Dietro alla lezione di gioco e tattica di Gasperini, alla prestazione psicofisica dei giocatori in campo, alla vittoria di Dublino c'è di più, molto di più e si può riassumere in una sola parola: coerenza. A ribadirla è lo stesso patron quando gli si chiede del futuro mercato, da De Ketelaere a Koopmainers a Lookman: "Non siamo degli sprovveduti a vendere senza paracadute giocatori fondamentali per l’Atalanta, solo scelte coerenti con una strategia necessaria ad un club di provincia che deve avere sempre i conti a posto".

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