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Paulo Bento stravolto dalla rabbia, urla una frase all’arbitro in mondovisione: Mondiali finiti?

Paulo Bento, ct della Corea del Sud, dopo la sconfitta contro il Ghana si è scagliato contro l’arbitro rimediando il rosso e ora salterà l’ultimo match dei gironi.
A cura di Marco Beltrami
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Le speranze di qualificazione agli ottavi dei Mondiali della Corea del Sud sono appese ad un filo. La sconfitta contro il Ghana rischia di costare carissima agli orientali, dopo il pari dell'esordio contro l'Uruguay. Un 3-2 che fa male quello incassato oggi contro gli africani, dopo che Son e compagni erano riusciti a trovare il pari con una bella rimonta. Frustrazione e delusione hanno giocato un brutto scherzo al commissario tecnico dei sudcoreani Paulo Bento, espulso dopo il fischio finale.

Cosa è successo dopo il 90′? E perché la grande gloria portoghese è stata espulsa? Tutta colpa di un calcio d'angolo non fatto battere dal direttore di gara Anthony Taylor. La Corea del Sud tutta riservata in avanti nel maxi-recupero (10′) sperava di sfruttare l'ultima chance dal corner. E invece ecco che l'arbitro ha fischiato la fine delle ostilità, spegnendo i sogni di nuova rimonta della formazione di Bento. Quest'ultimo ha perso letteralmente le staffe, e ha dato seguito alle proteste dei suoi giocatori, mentre i ghanesi celebravano una vittoria pesantissima per il loro torneo.

Paulo Bento è apparso letteralmente incontrollabile, con il suo volto stravolto dalla rabbia. Indice puntato a più riprese contro il volto di Anthony Taylor che non ha potuto fare a meno ad un certo punto di estrarre il cartellino rosso, invitandolo a tornare negli spogliatoi. Niente da fare per Bento che ha continuato a protestare. Poi dopo essersi girato a favor di telecamera ecco il labiale inconfondibile, ovvero "vai para o caralho", un "vai all'inferno" diretto dal direttore di gara che rischia di pagare a caro prezzo.

Al momento la certezza è che Bento sarà squalificato per un turno, anche l'arbitro proprio per le sue parole potrebbe appesantire il referto, con una sanzione più grave. Quando smaltirà la rabbia, Paulo Bento sicuramente non potrà che rammaricarsi della sua reazione che gli impedirà di giocare quella che può essere considerata forse la partita più importante della carriera da allenatore. Nell'ultimo turno della fase a gironi infatti, Paulo Bento avrebbe dovuto affrontare proprio il "suo" Portogallo.

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Una nazionale in cui ha militato da calciatore, collezionando 35 presenze, guidandola anche in panchina dal 2010 al 2014, con una semifinale degli Europei raggiunta e la sconfitta ai rigori contro la Spagna. Adesso sarà costretto a saltare quella che è la partita "della vita" per la Corea del Sud, che ha bisogno di una vittoria per gli ottavi dei Mondiali. E se non dovesse arrivare il risultato giusto i suoi Mondiali potrebbero essere finiti. Un match che per lui ha un sapore molto particolare.

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