Osimhen, il Lille al Napoli: “Pagherete a prezzo inferiore, ma con valore nominale necessario per chiudere”

Il 6 novembre prossimo il GUP della Procura di Roma deciderà se rinviare o meno a giudizio il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e l'AD Chiavelli per falso in bilancio, in conseguenza del trasferimento di Victor Osimhen dal Lille al club azzurro nell'estate del 2020, dopo il rinvio dell'udienza preliminare avvenuto a inizio ottobre, chiesto e ottenuto dai suoi legali "per avere la possibilità di depositare agli atti una consulenza tecnica". L'accusa è quella di aver ‘gonfiato' artificiosamente la valutazione delle quattro contropartite inserite nell'affare, in aggiunta ai soldi (50 milioni), per arrivare alla valutazione complessiva di Osimhen che il club francese intendeva mettere a bilancio (70 milioni): si tratta del portiere greco Orestis Karnezis, all'epoca 35enne (valutato 5 milioni), e di tre calciatori della Primavera, Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri (valutati rispettivamente 4, 4, 7 milioni).
Gli scambi di mail tra Napoli e Lille: per la Procura sono la prova delle plusvalenze fittizie nell'affare Osimhen
Nella carte dell'inchiesta penale, che da Napoli è poi passata a Roma per competenza, è presente un'informativa della Guardia di Finanza – di cui dà conto ‘Repubblica' – che contiene gli scambi di comunicazione tra Napoli e Lille sull'affare: elementi che secondo la Procura capitolina, indicherebbero chiaramente la natura artificiosa dell'operazione: alterando il reale valore dei giocatori in questione, avrebbe generato plusvalenze fittizie a uso e consumo delle necessità di bilancio dei club.

Il Napoli in quel 2020 non vuole spendere più di 50 milioni per Osimhen, ma il Lille intende valutarlo 70 milioni. Bisogna dunque colmare in qualche modo quella distanza, e da lì parte la discussione sulle possibili contropartite: il presidente del club francese Gerard Lopez propone l'inserimento del 35enne Fernando Llorente, più alcuni bonus legati alla Champions. C'è una mail in particolare, inviata dal numero uno francese alla dirigenza azzurra, che secondo gli inquirenti sarebbe la prova chiara del valore gonfiato delle contropartite messe sul tavolo dal Napoli: "Questo, carissimi, vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale che è quello necessario per chiudere".
La richiesta del Lille al Napoli: "È di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull'affare e sul prezzo"
Parole che secondo la Procura indicherebbero appunto che il "valore nominale" di Osimhen, ovvero quello messo poi a bilancio in entrata dal Lille e che per i francesi è "necessario per chiudere" (70 milioni complessivi), sarebbe artificiosamente diverso da quello reale di mercato, così come – conseguentemente e contestualmente – lo sarebbe quello delle quattro contropartite inserite alla fine dal Napoli. Già, perché l'iniziale proposta di metterci dentro Llorente sfuma, e allora si passa a valutare Leandrinho e poi ancora Ounas, fino all'idea decisiva di Lopez, esposta agli azzurri in una mail del 17 luglio, inserire il solo Karnezis, valutato i 20 milioni che mancano per arrivare a 70: "Porteremo Karnezis al Lille per l'intero importo di 20 milioni. Su questo punto è di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull'affare e sul prezzo: vanificherebbe lo scopo dell'accordo e ci farebbe sembrare tutti cattivi".

Il via libera all'operazione di De Laurentiis e il messaggio di Pompilio a Giuntoli: "Niente tracce scritte, tutto a voce"
Qualche ora prima, il DS partenopeo Cristiano Giuntoli aveva inoltrato al suo braccio destro Giuseppe Pompilio un SMS di De Laurentiis che dava il benestare all'operazione nei termini prospettati: "Se non ci sono bonus, ma alla fine sono 70 meno 20, per me va bene. Adl".
Nelle carte dell'inchiesta sono peraltro presenti altri messaggi tra Giuntoli e Pompilio (entrambi non indagati), da cui traspare la chiara volontà di mantenere la massima riservatezza sull'operazione in essere col Lille: "Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare", dice il secondo al primo.
Il Napoli non rischia niente sul piano sportivo: la Procura FIGC non riaprirà il fascicolo
Se sul fronte penale De Laurentiis e Chiavelli sapranno il 6 novembre se dovranno andare a processo per falso in bilancio, niente rischia invece il Napoli sul piano sportivo. Nel 2022 il club azzurro era stato deferito due volte e entrambe le volte assolto per l'affare Osimhen, adesso la Procura romana ha consegnato (lo scorso aprile) tutto il nuovo materiale dell'inchiesta penale alla Procura FIGC, affinché valutasse se fossero presenti nuovi elementi tali da riaprire il fascicolo. Giuseppe Chiné non li ha ritenuti sufficienti e dunque la vicenda è definitivamente chiusa: non ci saranno sanzioni sportive per il Napoli, da possibili multe fino allo spettro della penalizzazione.