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Olsen insuperabile in Spagna-Svezia: prestazione super del portiere di proprietà della Roma

Robin Olsen è diventato il protagonista inaspettato di Spagna-Svezia grazie a due parate determinanti che hanno permesso alla selezione di Jan Andersson di fermare sullo 0-0 la Roja. Il numero uno svedese, di proprietà della Roma, ha effettuato due interventi prodigiosi su Dani Olmo e Gerard Moreno, blindando la porta e il risultato finale.
A cura di Vito Lamorte
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Il protagonista che non ti aspetti. Robin Olsen si prende la scena a Siviglia e respinge tutti gli assalti della Spagna: l'esordio della Roja di Luis Enrique si chiude con un pareggio per 0-0 anche grazie alle parate del numero uno della Svezia. Il calciatore dell'Everton, in prestito dalla Roma, è stato determinante in almeno un paio di occasioni nel corso del secondo match del gruppo E di Euro 2020: nella prima frazione su Dani Olmo e nella parte finale su Gerard Moreno, spazzando via tutte le velleità di vittoria degli spagnoli. La nazionale svedese ha giocato la sua partita ordinata, di grande concentrazione, e in un paio di occasioni ha anche sfiorato il colpaccio ma è stata la fase difensiva della squadra di Jan Andersson a prendersi la ribalta e come simbolo non si può che scegliere Olsen.

L'estremo difensore classe 1990 è stato perfetto in tutte le situazioni: tra i pali sempre concentrato e in uscita, sia bassa che alta; ha dato sicurezza a tutto il reparto. Una prova davvero maiuscola per un calciatore che nelle parentesi italiane (Roma e Cagliari) aveva ricevuto molte critiche per le sue prestazioni incostanti. Al termine della rassegna continentale Olsen dovrà tornare nella Capitale per ridiscutere la sua situazione ma appare difficile la sua permanenza, visto che i giallorossi avrebbero puntato su Rui Patricio.

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Intanto Olsen si gode questi momenti e nei giorni scorsi ha parlato dal ritiro della Svezia, esprimendosi così sulla sua condizione: "Chiaramente l'Europeo è una buona vetrina. Spero di fare un buon Europeo prima di tutto per la Svezia, poi ovviamente se il torneo può aiutarmi a mettermi in mostra ben venga. Con il lavoro fatto in Inghilterra sono tornato ai livelli in cui ero prima di trasferirmi alla Roma. Sono cresciuto e migliorato, anche se chiaramente speravo di giocare di più nell’Everton. È stata comunque una buona stagione". Non si può dire che Robin non sia una persona educata e non avesse avvisato i suoi avversari.

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